RASSEGNA STAMPA – Battaglia (Spi-Cgil): «Aumentare le minime di 3 euro è una presa in giro»
Pensioni, un tema che figura poco nell’agenda politica del governo, ma che riguarda una fascia consistente della popolazione: solo a Rimini sono 85.402 le persone che, ogni mese, si vedono bonificare, mediamente, un assegno di 880 euro circa. Peraltro il più basso della regione (1.054 euro) e della Romagna, con Ravenna che viaggia sui 1.024 euro medi mensili e ForlìCesena sui 938 euro (dati Inps 2023). «E tutto questo – stigmatizza Romano Battaglia, segretario generale Spi-Cgil Rimini mentre l’Esecutivo, oltre a non aver rivalutato le pensioni, ha pensato bene di aumentare di 3 euro al mese le più basse, quelle minime. Una vera e propria elemosina che rappresenta una presa in giro per tanti anziani che non sanno come arrivare a fine mese e che sono costretti a privarsi di tutto, dalle cure al cibo ». Così la Spi-Cgil Rimini, in vista dello sciopero generale del 29 novembre, indetto contro «una Finanziaria varata dal governo Meloni che continua a considerare i pensionati un bancomat, negando loro ogni miglioramento per l’assegno di oggi e per quello del futuro, che sarà sempre più basso», ha promosso una serie di assemblee nei comuni della provincia e nei quartieri del capoluogo per spiegare la necessità di una vera riforma delle pensioni (…)
Articolo tratto da Corriere di Romagna