Per disperazione verso la fine! (sulla delibera ‘epocale’ del Consiglio dei XII)

Per disperazione verso la fine! (sulla delibera ‘epocale’ del Consiglio dei XII)

Per disperazione verso la fine!
(sulla delibera “epocale” del Consiglio dei XII)

Abbiamo appreso dalla stampa che nella seduta del Consiglio
dei XII di giovedì 21 aprile, dove il rappresentante di Sinistra Unita era
assente per motivazioni familiari,  si è proceduto ad adottare una
delibera che elimina il vincolo di 6 anni di residenza continuativa, per i
cittadini stranieri residenti, per potersi intestare immobili.

Un passaggio
“epocale” in quanto il vincolo sulle intestazioni ha resistito come
presidio di tutela della sovranità e della identità sammarinese per secoli,
infatti chiunque si intestava una parte del piccolo territorio sammarinese
doveva dare la dimostrazione con il tempo di volere diventare
parte integrante della nostra comunità , un vincolo per evitare
che qualcuno potesse venire a conquistare fette di territorio della
nostra Repubblica con il potere del danaro.





Il primo a festeggiare il risultato raggiunto nel
“segreto” delle stanze del Consiglio dei XII è stato il Coordinatore
di Alleanza Popolare, fino a ieri movimento fortemente conservatore e geloso
custode della identità e della morale sammarinese.
“Un atto di giustizia e di
chiarezza”
  ha dichiarato Palmieri.



A Sinistra
Unita la cancellazione di questo vincolo sembra più un atto
di “disperazione”.
Infatti, il metodo tipicamente oligarchico – per non dire peggio – adottato
per superare questo limite, senza una discussione pubblica, senza un confronto
in Consiglio Grande e Generale, senza fare comprendere ai cittadini la motivazione
di questa scelta, lascia intendere che la delibera del Consiglio dei XII non
sia stata fatta per agevolare i residenti in maniera equa e trasparente, quanto
per altre meno nobili e per certi versi
disperate motivazioni
.

Il Coordinatore di Alleanza Popolare infatti non ha parlato
della nota della Ambasciata di Italia
che richiede al Consiglio dei XII elementi utili rispetto alla “verifica della condizione di reciprocità quanto ai diritti
concernenti gli acquisti immobiliari e al diritto societario nonché alla
creazione di associazioni e fondazioni e alle donazioni e successioni mortis
causa.”

Richiesta  rimasta “segreta” perché
di fatto aggrava irreversibilmente
i rapporti italo-sammarinesi richiedendo una reciprocità completa che non può
essere sostenibile da San Marino.

Il Coordinatore di Alleanza Popolare non ha parlato della
disperazione del mercato immobiliare e delle società di finanziamento dello
stesso che necessitano urgentemente di “uno smollone” per sostenere i prezzi di mercato e non rischiare il
fallimento a causa di imprenditori senza scrupoli che con politici conniventi
hanno letteralmente massacrato il sistema immobiliare e territoriale
sammarinese. Quegli stessi imprenditori che rischiano di essere premiati da
questa azione sconsiderata, di cui noi non vediamo ne giustizia ne chiarezza!.

Crediamo che  la
soluzione trovata dal Patto per uscire dalla disperazione prodotta dalla
propria incapacità politica  non
risolverà i rapporti con la
vicina Italia di cui il
Patto stesso ne è oramai la causa principale.

Le residenze  fiscali saranno garantite con l’intestazione
dell’immobile
, inoltre 
con le infiltrazioni mafiose ormai
consolidate
, questo atto indebolisce la capacità di tutela del
territorio sammarinese.

In effetti solo la disperazione può portare un movimento
come Alleanza Popolare a sostenere con entusiasmo quello che potrebbe essere
l’inizio della fine di San Marino e della sua sovranità.

Il Patto per San Marino 
condusse l’intera campagna elettorale a scagliarsi contro i suoi
avversari accusandoli di volere trasformare il Paese in una Montecarlo,

In effetti a poco più di due anni il Patto per San
Marino ha aumentato esponenzialmente la portata delle macchinette di
Rovereta ,creato una Poker Room , trasformando la sala in un vero e proprio
casinò, ha  varato nel luglio 2010 una legge che non pone limiti alla
concessione delle residenze ed  oggi compie l’ultimo passaggio tanto
caro a certi speculatori e certi immobiliaristi senza scrupoli, concedendo la
svendita degli immobili

Sinistra
Unita teme però che non diventeremo Montecarlo, Noi temiamo che con la delibera del Consiglio dei XII il
Paese cessi di esistere per come lo abbiamo conosciuto,
per
questo ne chiederemo conto nel prossimo
Consiglio Grande e Generale alla Maggioranza
e metteremo in atto tutte le iniziative possibile per
annullare la delibera del Consiglio dei XII.

Sinistra
Unita

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