Per scoraggiare l’uso di società sammarinesi per commettere frodi, il Psd chiede che “San Marino si doti di un modello Vat”

Per scoraggiare l’uso di società sammarinesi per commettere frodi, il Psd chiede che “San Marino si doti di un modello Vat”

“Un Paese sano non tollera i traffici, li combatte. E San Marino vuole essere un Paese sano”.

“Il caso della finta società sammarinese al centro di un sistema di frode sulle auto di lusso – spiega in una nota il Psd -, è solo l’ultima fotografia di un problema che conosciamo fin troppo bene: c’è ancora chi utilizza il nostro Paese come sponda per traffici e raggiri. E il punto, diciamolo con chiarezza, è che qui trovano ancora complicità locali, spazi di manovra, zone grigie.

Queste non sono “furberie” da quattro soldi. Sono pratiche che minano la credibilità del sistema, che creano stagnazione e isolamento, che danneggiano le imprese e i Sammarinesi. È come se fossimo fermi, perché ogni volta che proviamo a rilanciarci c’è qualcuno che ci riporta indietro, con il suo modo torbido di fare impresa, con il suo sguardo rivolto al passato.

Abbiamo fatto enormi sacrifici per rimetterci in carreggiata: abbiamo cambiato le regole, costruito un ordinamento più forte, ci siamo allineati agli standard internazionali. È stato un percorso difficile, che ha richiesto impegno, serietà e coesione. Tutto questo patrimonio – politico, istituzionale e civile – non può essere messo a rischio da pochi soggetti che si ostinano a replicare pratiche superate, dannose e fuori dal tempo.

I settori a rischio li conosciamo: il beverage, l’oro, le vendite online fraudolente, le auto di lusso. È lì che bisogna colpire duro. Serve un’amministrazione che sappia leggere i segnali e intervenire, servono corpi di polizia che non facciano sconti a nessuno. E serve una politica che non chiuda un occhio – o due – quando il malaffare bussa alle porte.

In questo quadro, bene ha fatto il Segretario di Stato Gatti a introdurre – con il Decreto Delegato n.203 del 2024 – il versamento anticipato dell’IVA nel settore del beverage. È una misura giusta. Ma da sola non basta.

È il momento di fare un passo ulteriore e strutturale: San Marino deve dotarsi di un modello VAT, un sistema d’imposta tracciabile e pienamente integrato con gli altri paesi. Servono regole chiare, uguali per tutti. E serve il coraggio di farle rispettare.

L’accordo di associazione con l’UE può diventare un acceleratore decisivo di questa trasformazione. Non solo per il valore economico e politico che porta con sé, ma perché ci costringe a scegliere, una volta per tutte, se vogliamo essere un Paese credibile, o restare ostaggio di chi tira San Marino per la giacca per usarlo a suo vantaggio.

Il PSD ha già scelto. Sta dalla parte della legalità, del business sano, che porta opportunità e lavoro. Liberiamoci una volta per tutte degli ultimi baluardi di quella San Marino arretrata, bifolca e complice. Per costruire un futuro che valga la pena.

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