Perquisiti 13 ultras del Rimini Calcio, sarebbero implicati con la spedizione punitiva a Bellaria

Perquisiti 13 ultras del Rimini Calcio, sarebbero implicati con la spedizione punitiva a Bellaria

Tra i perquisiti, anche due minorenni

“Nella mattinata di mercoledì 26 febbraio 2025, personale della Questura di Rimini e del Comando Provinciale Carabinieri, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica e della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, ha dato esecuzione ai decreti di perquisizione personale e locale emessi nei confronti di 13 ultras del Rimini Calcio ritenuti verosimilmente responsabili dell’aggressione avvenuta la sera del 2 novembre 2024 presso il Circolo ASD Bellaria Monte, ubicato a Bellaria – Igea Marina (RN)”.
Ne dà notizia la Questura di Rimini, precisando che “alle ore 23.15 del 2 novembre u.s., persone travisate, giunte presso il locale frequentato da un gruppo ultras del Cesena Calcio -tifoseria storicamente contrapposta a quella riminese- hanno posto in essere una spedizione punitiva con mazze, catene e manganelli, artifizi esplosivi e fumogeni, provocando ingenti danni materiali e fisici a danno degli avventori.
In particolare, uno dei presenti veniva ricoverato in un primo momento presso l’Ospedale Civile di Rimini e veniva successivamente trasportato in quello di Cesena in prognosi riservata (poi sciolta e tramutata in una di 40 giorni).
Le indagini avviate nell’immediatezza e la profonda conoscenza del mondo ultras da parte degli investigatori consentivano di raccogliere elementi grazie ai quali è stata attestata la presenza sui luoghi del fatto di 13 tifosi della compagine calcistica locale.
Alla luce delle risultanze emerse è stata eseguita l’odierna attività di polizia giudiziaria volta ad acquisire ulteriori utili elementi probatori a carico dei 13 soggetti, di cui due minorenni, ad oggi indagati per i reati di danneggiamento aggravato in concorso, lesioni personali aggravate in concorso e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere aggravato ed in concorso.
All’esito delle perquisizioni odierne sono stati rivenuti e sequestrati a carico di ciascun indagato il vestiario, cinture, caschi, mazze e manganelli utilizzati in costanza dell’aggressione”.

La Questura ricorda che “nel rispetto dei diritti dell’indagato, esso è da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento e fino a definitivo accertamento della possibile colpevolezza con sentenza irrevocabile”.

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