Piergiovanni Volpinari: risposta all’Ass. Sandro Pertini

Piergiovanni Volpinari: risposta all’Ass. Sandro Pertini

Si rimane in attesa di una risposta del governo sammarinese, interpellato dall’Associazione Sandro Pertini, in merito a una proposta di un’Istanza d’Arengo, che alcuni cittadini vogliono presentare a favore del dott. Giuliano Gozi. Per essersi prodigato a difesa di cittadini israeliani sul nostro territorio, nascondendoli a fascisti italiani e nazisti tedeschi, che nei loro Parlamenti, avevano emanato leggi razziali antisemite.
Io invece, interpello l’A. S. P., per sapere se è a conoscenza del personaggio ”liberale e democratico Pertini”, di cui amano fregiarsi, che è il maggior responsabile dell’omicidio di Benito Mussolini. Ucciso, invece di consegnarlo agli americani che lo stavano cercando per processarlo.
Interpello ancora l’Associazione per sapere se sono a conoscenza dei nomi d’iscritti al Partito Fascista Sammarinese, cui corrisponde il numero delle tessere: 278, 758, 1310, 1415, 1430, 1439, 1675, 1938, che dopo la caduta del fascismo a San Marino, cinque di questi si sono iscritti al Partito Socialista Sammarinese e tre al Partito Comunista Sammarinese. Inoltre, sette di questi bravi ”Liberali e Democratici” cittadini, hanno avuto incarichi istituzionali nei governi cosiddetti ”democratici”. I nomi sono stati pubblicati dal ”San Marino”, organo del Partito Democratico Cristiano Sammarinese alcuni decenni addietro. Attenzione però, a non giustificare che si sono iscritti per bisogno di lavoro!
Non so poi, se presentare un’istanza a favore di una persona che ha governato il Paese sotto dittatura, o come scrive l’A. S. P., ”il Capo del fascismo sammarinese”, gli possa essere applicata l’apologia del Partito Fascista Sammarinese. Saranno poi le istituzioni, i partiti e le organizzazioni politiche a stabilirlo.
Dai racconti e pubblicazioni del prof. Francesco Balsimelli e altri scrittori, il dott. Giuliano Gozi faceva parte di una delegazione diplomatica comprendente altri sammarinesi tra cui Ezio Balducci, Marino Belluzzi, Leonida Suzzi Valli, si è prodigato per evitare che San Marino diventasse la terra dei fuochi tra tedeschi e alleati, cercando di isolare il Paese dalla guerra in atto in Italia, con alcune missioni effettuate nel nord dell’Italia: alla Repubblica Sociale di Salò da Mussolini e dai tedeschi.
Questa mia presa di posizione, non è tesa a benedire la presentazione dell’Istanza ma dal presupposto che tutti i cittadini sammarinesi, possono presentare Istanze d’Arengo. Che saranno poi accolte o respinte dal Consiglio Grande e Generale. Oppure potrà anche essere, come afferma l’A. S. P., per questo caso, richiesta non presentabile all’Ecc. Reggenza. Vedremo poi cosa succederà.
Nemmeno voglio difendere il comportamento del Partito Fascista Sammarinese nei vent’anni di supremazia politica e governativa, anzi. Che ha tolto la libertà di espressione e manifestazione, costringendo all’emigrazione i cittadini: vedi Pietro Franciosi, i Giacomini ecc. Incarcerato e sparato mio nonno due volte, che pur di mantenere la sua dignità e per crescere la famiglia di cinque figli, si è sottoposto ai lavori più umilianti. Poi Alvaro Casali, Ermenegildo Gasperoni ecc. Tutti personaggi che si sono ribellati alla dittatura, e hanno subìto le angherie in Repubblica e fuori territorio.
Dopo il fascismo, chi può parlare di alti valori quali Libertà e Democrazia, riposa nel cimitero di Montalbo, perche per i protagonisti oggi defunti, i valori erano una regola di vita e li ha difesi a scapito anche della sopravvivenza della propria famiglia.
Poi è arrivata la ”democrazia” mal gestita specialmente negli ultimi vent’anni, che abusando del potere, alcuni politici si sono arricchiti a discapito della comunità, in contrasto con le leggi degli abitanti vicini causando dissapori, che hanno portato il Paese alla bancarotta.
Oggi in questa situazione di mancanza di lavoro e di disagio, i cittadini si chiederanno se era meglio all’epoca del fascismo, quando l’onestà dei politici era l’etica, ma mancava la libertà.
Dalle testimonianze si evidenzia che i Gozi e i loro famigliari, non si sono arricchiti ma sono finiti in miseria. Quando sarà ricostruita la storia, difficilmente troveremo scritto che il governo fascista ha lasciato il denaro nelle casse dello Stato alla loro caduta e che i Gozi hanno vissuto con una muta di panni e un paio di scarpe per l’inverno e una per l’estate.
Per la cronaca, Manlio Gozi il segretario del Partito e Giuliano il segretario di Stato, sono stati condannati dal Consiglio dei XII del governo social comunista, e incarcerati a Urbino.
Infine, gli israeliani se vogliono, hanno la possibilità di risaltare la persona di Giuliano Gozi come salvatore di ebrei, invitando la famiglia a piantare un albero in Israele con la formula: chi salva una vita, salva l’umanità. Già attuata per altre persone per questa tipologia di casi.

Piergiovanni Volpinari

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