Precisazioni del Governo di San Marino su risposta a interpellanza on.le Marchioni

Precisazioni del Governo di San Marino su risposta a interpellanza on.le Marchioni

Repubblica di San Marino

UFFICIO STAMPA DEL CONGRESSO DI STATO

Comunicato stampa
Il Governo della Repubblica di San Marino, con riferimento alla risposta fornita in data odierna dal Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze, On.le Viale, all’interpellanza urgente presentata dall’On. Marchioni e altri il 15 febbraio 2011 sui rapporti fra Italia e San Marino, intende formulare le osservazioni seguenti.
Si precisa  innanzitutto che la Repubblica di San Marino non è mai stata collocata nella lista nera dell’OCSE.
Entrando nel merito della risposta data dal Sottosegretario Viale, il Governo rileva quanto segue.
Nella prima parte della risposta il Governo sammarinese prende atto della valutazione positiva sulla continuità del dialogo fra i due Paesi e sul riconoscimento dei passi in avanti compiuti dalla Repubblica di San Marino in termini di legislazione adottata o in via di adozione in materia fiscale e finanziaria, così come sull’obiettivo di giungere, in tempi brevi, alla soluzione delle questioni bilaterali pendenti.
L’affermazione circa la presunta totale assenza di collaborazione da parte della Banca Centrale di San Marino risulta assolutamente falsa, data la disponibilità più volte rappresentata a Banca d’Italia di pervenire alla firma di un Memorandum di Intesa per combattere eventuali fenomeni di abusivismo finanziario, che sono favoriti proprio dall’assenza di tale accordo. La Banca Centrale sammarinese si è altresì adoperata per individuare un percorso teso a favorire un’efficace azione di vigilanza, anche mediante la firma di accordi settoriali. L’attuale situazione di stallo sembra condizionata da un presunto veto politico alla firma di tali accordi, come del resto la risposta fornita dal Sottosegretario sembra confermare.
Per quanto attiene al segreto bancario sammarinese, la materia è stata oggetto di profonda revisione in attuazione delle raccomandazioni formulate dal FMI, nell’ambito della FSAP, nel 2009.
Gli interventi legislativi attuati hanno, infatti, definitivamente rimosso ogni possibile incertezza interpretativa in ordine alla possibilità per le capogruppo estere di acquisire le informazioni necessarie non solo per finalità di vigilanza consolidata, ma anche per esigenze di controllo dei rischi a livello di gruppo.
Con riguardo alla trasparenza degli assetti proprietari, viene constatato con rammarico come l’iniziativa sammarinese di centralizzare a livello informatico le informazioni sulle partecipazioni detenute fiduciariamente in imprese sammarinesi non sia stata seguita dall’Italia, paese nel quale non esiste nessun tipo di registro che censisca i fiducianti (e i relativi titolari effettivi) per le partecipazioni fiduciarie detenute in imprese italiane.
La presunta elusione dei controlli sulle società fiduciarie è inoltre del tutto fuori luogo, poiché le fiduciarie sammarinesi sono soggetti vigilati, al pari di una banca o di una società finanziaria, diversamente da quanto accade in Italia.
Relativamente all’affermazione secondo cui “non vi sono, allo stato accordi che consentano lo scambio di informazioni in materia fiscale”, ciò è dovuto esclusivamente alla mancata volontà italiana di firmare il Protocollo di modifica della Convenzione contro le doppie imposizioni fiscali del 2002, già negoziato e definito a livello tecnico fin dal 25 giugno del 2009. A tal proposito le autorità sammarinesi hanno più volte sollecitato la firma del testo.
Stupisce inoltre il fatto che dal Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 4 maggio 1999, concernente esclusivamente la residenza delle persone fisiche ai fini della loro tassazione, si facciano ricadere conseguenze pesantissime, come quelle stabilite recentemente dal cosiddetto “Decreto incentivi”, su persone giuridiche e sull’intero sistema economico produttivo.
Per quanto riguarda il rapporto del Peer Review pubblicato il 27 gennaio 2011, le risultanze sono riferite alla legislazione in vigore al 5 ottobre 2010 e dunque non tengono conto di tutti i provvedimenti legislativi adottati da quella data ad oggi. In particolare le disposizioni dei Decreti Legge n. 190/2010 e n. 36/2011 consentono all’Autorità di Vigilanza e all’Ufficio Centrale di Collegamento di assumere ogni informazione ritenuta rilevante rispettivamente per finalità di supervisione o di scambio di informazioni in materia fiscale.
Per quanto riguarda gli effetti legati alla mancata retroattività della nuova legge sulle rogatorie internazionali, si ricorda che le importanti indagini sui due casi cui si fa cenno nella risposta all’interpellanza, sono stati risolti con la pronuncia del Giudice di terza istanza.
Il Governo, inoltre, condivide pienamente i timori relativi alle infiltrazioni malavitose nel proprio territorio, anche sulla base del proliferare di attività criminali nel circondario. Al fine di contrastare tali fenomeni, si stanno eseguendo controlli sistematici e rafforzando gli strumenti di prevenzione. Il Governo sammarinese inoltre attende da circa un anno di procedere alla firma di un Accordo di collaborazione per la prevenzione e la repressione della criminalità organizzata di rilevante importanza per entrambe le Parti, la cui mancata conclusione non è certamente attribuibile a San Marino.
In relazione alle conclusioni dell’interpellante, On. Marchioni, che auspica “un percorso di legalità, di trasparenza e di definitivo allineamento agli standard OCSE”, nel quale San Marino sia affiancato dall’Italia, si ribadisce che questo è un fermo obiettivo del Governo sammarinese, il quale si è sempre adoperato in tal senso.
San Marino, 10 marzo 2011/1710 d.F.R.

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