Precisazioni in difesa dei dipendenti pubblici

Precisazioni in difesa dei dipendenti pubblici

Di fronte ai continui attacchi alla professionalità dei dipendenti della PA si deve scendere in campo, senza ipocrisia. Non arriva ad un quinto il numero dei dipendenti che svolgono attività amministrativa nella pubblica amministrazione, compresi i dirigenti, mentre tutto il resto è servizi sociali come scuola e sanità, tutela della legalità e aziende pubbliche.  
Le riduzioni attuate negli ultimi anni riguardano in massima parte il settore della burocrazia nonostante sia sempre di più chiamata a innovare in virtù di nuove leggi settoriali e generali al servizio del cittadino, delle imprese e del ruolo del paese nel contesto internazionale. Certamente non mancano problemi. Né si opera su una tabula rasa. C’è chi potrebbe lavorare di più e meglio ma sono sicuramente molti coloro i quali si meritano lo stipendio.
Nella PA mancano oggi figure di laureati per le attività di controllo sul sistema economico, che sono divenute estremamente onerose per il bilancio pubblico, e per settori e servizi a tutela della legalità, dell’ambiente e della sicurezza, nuovi diritti dei cittadini delle moderne democrazie.
Non si deve dimenticare che la spesa corrente è in gran parte assorbita da servizi sociali che si vogliono mantenere ad un certo livello. Per ridurla significativamente si dovrebbe intervenire su questi standard inevitabilmente. Ma nessuno lo ammette. Né si deve dimenticare che lo Stato, quasi da solo, si è fatto carico nel tempo di fungere anche da ammortizzatore sociale per i casi di invalidità che rappresentano circa il 10% del totale dei dipendenti pubblici.
Molte cose sono state fatte per ridurre i costi del personale secondo principi di imparzialità, molte cose stanno per essere realizzate e molte ancora si dovranno fare in futuro. Ma senza demagogia e nel pieno rispetto di quanti lavorano con senso civico e qualità  nel pubblico come nel privato.
Il nostro paese potrà migliorare davvero solo se ciascuna delle parti che compongono la società si farà carico di favorire l’intero sistema prima di tutto ponendosi la domanda “che cosa posso e devo fare io per contribuire al meglio”. E naturalmente ciò vale ancor di più per tutti coloro che  attingono a vario titolo dalle pubbliche finanze o si vedono riconosciuto dall’ordinamento un ruolo preminente. 

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