Presentato l’aggiornamento del progetto di sviluppo CSdL

Presentato l’aggiornamento del progetto di sviluppo CSdL

La CSdL ha presentato questa mattina alla stampa l’aggiornamento del suo progetto di sviluppo, realizzato in collaborazione con San Marino Lab.

Quelle che i precedenti cinque studi del progetto di sviluppo CSdL, redatto dal 2007 al 2010, aveva indicato come fragilità del sistema – ha messo in luce Giuliano Tamagnini, Segretario Generale CSdL – da tempo sono diventati problemi strutturali dell’economia sammarinese, amplificati dalla crisi che da alcuni anni ha colpito il nostro paese. Così come gli indirizzi per un nuovo modello di sviluppo indicati dallo stesso studio CSdL, a partire dalla necessità di fare leva sull’economia reale e sulla trasparenza, ora sono riconosciuti da tutti come le uniche possibilità per ridare un futuro al paese.

Giuliano Tamagnini ha quindi rilanciato la necessità di un adottare piano straordinario di sviluppo, con una serie di interventi a partire dalla finanziaria 2013 che entro le prossime settimane il nuovo Esecutivo dovrà approvare. Le risorse del bilancio dello Stato non possono essere utilizzate solo per la spesa corrente; così come sono state salvate le banche, le risorse vanno destinate per salvaguardare le imprese sane e per attrarre capitali puliti che possano investire nell’economia reale produttiva di beni e servizi.

Il Direttore di San Marino Lab Denis Cecchetti, che ha curato la realizzazione di questo nuovo studio, ha messo in luce come San Marino abbia basato il suo sviluppo su alcuni punti deboli dell’Italia, come l’elevata fiscalità e la poca efficienza amministrativa. Questo ha determinato un’economia troppo legata alle “sfortune” dell’Italia, con un sistema bancario e finanziario che ha un grado di schermatura tra i più elevati al mondo, che hanno fatto percepire San Marino come un paradiso fiscale.

A livello internazionale la RSM è ancora considerata una “giurisdizione speciale”; tant’è vero che su 36 accordi contro le doppie imposizioni già conclusi, 23 sono con paesi anch’essi con “giurisdizione speciale” (ovvero, con i propri “simili” è più facile dialogare…). E ciò dimostra che ancora tanto si deve fare per recuperare quel deficit di credibilità sul piano della trasparenza in campo finanziario.

San Marino si è legato sostanzialmente ad un unico partner economico, l’Italia, tant’è che il 90% dell’export e oltre l’80% dell’import sammarinese è rivolto nostro unico vicino. Ma l’Italia è un paese che ha tutta una serie di problemi strutturali, di deficit e di ritardi che non le consentono di riprendersi dalla crisi con la stessa capacità di altri paesi.

San Marino deve allacciare rapporti politici, culturali ed economici anche con quei paesi che hanno tasso di crescita maggiore, una più elevata capacità di attirare investimenti e dispongono di un patrimonio di sapere professionale e di tecnologia all’avanguardia. L’Italia, in sostanza, non deve più essere l’unica locomotiva a cui agganciarci, altrimenti rischiamo di perdere importantissime opportunità di rilancio economico e occupazionale.

In definitiva, vista la situazione in cui versa San Marino, è necessario costituire una “unità di emergenza”, dotata delle competenze tecniche e gestionali adeguate alla gravità della crisi economica, che delinei e implementi le varie fasi della ripresa economica e occupazionale, a partire dal totale adeguamento agli standard internazionali più avanzati in materia di trasparenza in campo economico-finanziario.

Occorre mettere in moto alcune leve competitive, tra cui:

– quella formativa-culturale, puntando sulla formazione e istruzione di alto livello, per fare di San Marino un ambiente in grado di formare e di attirare professionalità che possono far compiere al sistema industriale ed economico quel salto di qualità verso produzioni innovative, di qualità, ad alto valore aggiunto ed elevato contenuto tecnologico, a partire dallo sviluppo delle energie pulite e rinnovabili, necessario per stare al passo con le richieste del mercato globale;

– quella della certezza del diritto, rendendo più efficiente la giustizia e il Tribunale, migliorandone l’efficacia nella risoluzione di contenziosi economico-finanziari. Ciò rappresenta un’altra leva in grado di rendere il sistema San Marino appetibile gli investitori;

– quella turistica, valorizzando le peculiarità storico-istituzionali di una piazza unica come San Marino, e cogliendo finalmente – cosa che finora non è stata fatta – le importanti opportunità in termini di incremento dei flussi turistici che offre l’inserimento nel Patrimonio dell’Unesco.

L’auspicio è che questo aggiornamento del progetto di sviluppo CSdL sia assunto da tutte le parti sociali e politiche, come un contributo propositivo qualificato, responsabile e lungimirante, in quella che auspichiamo possa essere una nuova stagione di concertazione, che consenta alle forze più rappresentative di fornire il proprio apporto di idee e proposte, per dare un avvenire di serenità e fiducia ai cittadini, in particolare ai più giovani, la categoria che più di ogni altra avverte una forte mancanza di prospettive.

 

Ufficio Stampa CSdL

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