Prima indagine sulla questione dei giochi: nulla

Prima indagine sulla questione dei giochi: nulla

Nessuna novità, come era logico aspettarsi, dalla indagine affidata alla Segreteria Istituzionale (avv. Giovanna Crescentini) e alla Gendarmeria (Achille Zechini) sulla questione dei giochi, scagliata in Consiglio il 27 luglio, giorno del varo del governo PSD, AP e SU.
Anzi una novità c’è. I documenti prodotti sono stati resi pubblici dal governo. Integralmente pubblici.
Quindi è una novità certamente positiva. Indica una volontà di cambiamento rispetto al governo precedente, scandalosamente reticente in materia dei giochi.
Per i tre Segretari di Stato, Fiorenzo Stolfi, Ivan Foschi e Tito Masi, rimane fondato il sospetto che la Democrazia Cristiana abbia fatto, della questione, un uso strumentale attraverso Gabriele Gatti e Pier Marino Menicucci, rispettivamente Capogruppo Consiliare e Segretario Politico della Democrazia Cristiana.
Stolfi per il Partito dei Socialisti e dei Democratici, Foschi per Sinistra Unita e Tito Masi per Alleanza Popolare hanno ribadito la volontà di dare vita alla Commissione Consiliare d’Inchiesta già deliberata dal Consiglio. Sarà nominata nei termini stabiliti dal Consiglio: 30 settembre.
Tito Masi si è distinto ancora una volta per chiarezza e fermezza: se qualcuno avesse altri documenti a carico di esponenti della maggioranza o del governo, lo invito a consegnarli.
Ovviamente questa sollecitazione vale anche per gli esponenti dell’opposizione che facevano parte della precedente maggioranza.
Qualcuno comincia a sospettare che certi distinguo all’interno della Democrazia Cristiana, accompagnati da una qualche ventilata forma di sostegno al governo in carica, siano indotte dal timore che l’attuale maggioranza PSD-AP-SU si accinga davvero (costretta dalle circostanze) a levare il coperchio a pentole che si vorrebbe continuare a tenere chiuse.

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