Primo comunicato lavori CGG

Primo comunicato lavori CGG

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE
Lunedì 27 Febbraio, 2012
La seduta
di febbraio del Consiglio grande e generale si è aperta con il
riferimento da parte dei Capitani reggenti, Gabriele Gatti e Matteo
Fiorini, sullo scambio epistolare con il presidente del Consiglio dei
ministri italiano, Mario Monti, in merito alla normalizzazione dei
rapporti bilaterali. In Aula i Capi di Stato hanno letto la lettera
inviata a Monti, compresa del memorandum preparato dalle segreterie di
Stato per gli Affari esteri  e per le Finanze comprendente i passi in
avanti fatti sulla strada della trasparenza e i giudizi da parte degli
organismi internazionali, e la riposta ricevuta dal premier italiano.
Hanno
poi preso la parola i segretari di Stato Romeo Morri (Cultura) per
leggere un riferimento sui rapporti Italia-San Marino del collega agli
Esteri, Antonella Mularoni; Pasquale Valentini (Finanze) per fare il 
punto sullo stato del sistema dopo la vendita di Banca commerciale
sammarinese ad Asset banca; Gian Carlo Venturini (Territorio) in merito
all’emergenza neve.

Il dibattito è proseguito con i riferimenti dei consiglieri Nadia
Ottaviani (A&L-Pdcs) sulla partecipazione della delegazione
sammarinese all’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa dal 23 al
25 gennaio, e Oscar Mina (Pdcs) sulla partecipazione alla riunione
invernale dell’assemblea parlamentare dell’Osce a Vienna dal 23 al 24
febbraio. Alcuni consiglieri hanno poi preso parola sui temi proposti
dalla Reggenza e dai segretari di Stato.

Di seguito un riassunto degli interventi.

Romeo Morri, segretario di Stato per la Cultura:
“Il governo valuta in maniera estremamente positiva la lettera del
premier Monti in cui l’Italia riconosce gli sforzi fatti da San Marino
per la trasparenza e la collaborazione. Anche perché dal nostro partner
più importante non c’era stata finora una presa di posizione ufficiale.
Il contenuto conferma ciò che questo governo sostiene: il superamento
delle tensioni è legato al conseguimento degli standard internazionali
dell’Ocse e del Moneyval. Inoltre la lettera condivide gli obiettivi di
normalizzazione e sottolinea l’opportunità di farlo quanto prima. Per il
nostro governo c’è insomma grande soddisfazione, anche nell’ottica di
uscita dalla black list.

Ho subito preso contatti con i ministeri italiani degli Esteri e delle
Finanze per giungere velocemente alla firma come auspicato dai due
governi. Per l’Italia è importante che noi completiamo il quadro
giuridico per lo scambio di informazioni e la sua effettiva attuazione. E
il governo sammarinese è convinto che l’adeguamento agli standard
internazionali è un percorso di non ritorno. Nella seconda metà del 2012
ci sarà il giudizio dell’Ocse sull’effettività dello scambio di
informazioni dopo il primo giudizio sulla bontà della legislazione. In
merito faremo uno sforzo notevole per aumentare e qualificare il
personale sulle attività di controllo e sullo scambio di informazioni.
In ambito di polizia giudiziaria ci sono due ipotesi: una collaborazione
con una persona altamente qualificata dall’esterno per formare alcuni
sammarinesi; corsi di formazione per appartenenti alle forze
dell’ordine.

L’uscita dalla black list è un obiettivo da raggiungere velocemente.
C’è stata una verifica con il ministero dell’Economia che ha confermato
che potrà avvenire quando la firma della modifica dell’accordo contro le
doppie imposizoni verrà ratificata. Le procedure per la ratifica
verranno attivate non appena la collaborazione sarà piena, questione di
mesi dunque. Comunque abbiamo assicurato cooperazione a tutte le
autorità italiane anche in assenza di accordi bilaterali”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per le Finanze:
“Il riconoscimento da parte dell’Italia è il frutto di un’azione che
parte da lontano, dall’adozione nel 2008 delle leggi antiriciclaggio e
dai successivi step legislativi. Forse non avremmo avuta questa lettera
senza una linea ininterrotta di provvedimenti.

In merito a Bcs, siamo partiti dall’amministrazione straordinaria del 28
ottobre scorso per gravi irregolarità e il 24 novembre è scattato il
blocco dei pagamenti. La ricerca di una soluzione positiva è stata
complessa e l’accordo è arrivato al fotofinish, allo scadere del blocco,
dopo diverse giornate di trattativa. Esso permette di salvaguardare i
dipendenti e riprendere la normale attività. È comunque una soluzione
parziale, in questa prima fase non tutta l’attività di Bcs viene
trasferita in Asset e l’amministrazione straordinaria continua fino a
quando saranno rimosse tutte le irregolarità. C’è infatti una serie di
crediti con profili di opacità che vanno verificati. Asset ha rilevato
l’intero capitale sociale ma ha ceduto alcune attività come crediti
verso la clientela, una buona parte dei depositi e alcuni contratti di
leasing su immobili di Bcs. Dunque i dati possono ancora cambiare sulle
poste cedute e non cedute. La quantificazione del prezzo dell’operazione
è stata affidata alla Kpmg. Comunque l’operazione di cessione da oggi è
attiva.
Per quanto riguarda il personale la preoccupazione per non
disperderlo è sempre stata presente, ma occorre ponderare il volume
delle attività. Se si riduce è difficile sopportare un costo del
personale sproprozionato. Comunque al momento sono tutti in funzione e
più la fase di avvio sarà positiva più si potrà garantire l’attuale
livello di occupazione. Infine non ci sono state disposizioni
particolari per l’operazione, comunque in caso di bisogno Asset potrà
accedere al credito di ultima istanza.

Intanto è stata convocata una riunione della commissione Finanze con
l’audizione dei vertici di Bcsm per fare un quadro di tutte le
problematiche del sistema. E anche sulla ricapitalizzazione di Crrsm ci
sarà una riflessione in Consiglio. Infine i casi Finproject e Prado Fin:
nel primo è continuata l’azione dopo le vicende giudiziarie che si sono
concluse con il pieno riconoscimento dell’azione di Bcsm. Le
irregolarità però sono continuate e la situazione è ancora oggetto di
approfondimenti che avranno risvolti significativi. Per Prado Fin il
percorso giudiziario è simile e si è in attesa della sentenza di terzo
grado. Bcsm è comunque intervenuta per l’impossibilità di fare
accertamenti, comportamento molto grave. Il 31 gennaio infatti il
collegio sindacale ha mandato i verbali delle riunioni, sottolineando
che il cda non permette le verifiche e così si è dimesso”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per il Territorio:
“L’azione per l’emergenza neve è durata dal 31 gennaio al 18 febbraio e
alcuni interventi sono ancora in corso. Sono scesi in media 220
centimetri ma alcuni cumuli sono ben più alti. Così ci sono stati molti
disagi per la circolazione, le attività e la popolazione, ma nessuna
interruzione di gas, energia elettrica e acqua come avvenuto nel
circondario.

A gestire l’emergenza è stato il coordinamento della Protezione
civile anche se l’efficacia degli interventi era soggetta a molte
variabili, climatiche innanzitutto, per un evento del tutto
straordinario. Ora le operazioni riguardano soprattutto lo sgombero
della neve: sono stati effettuati oltre  4.500 trasporti da 10 metri
cubi e oltre 1.000 da 5 metri cubi. Ci si è occupati anche
dell’alleggerimento delle coperture degli edifici pubblici e c’è stato
un utilizzo massiccio di mezzi, anche dall’esterno, persone e volontari.
Coinvolte anche le forze dell’ordine, i sindacati e i cittadini. Il
governo è impegnato con le associazioni di categoria per mettere in
campo interventi in favore delle imprese danneggiate”.

Alessandro Mancini, Partito socialista riformista sammarinese:
“Avrei preferito che ci fossero stati degli appositi comma e dei
dibattiti più concreti, ma così non è stato. Detto questo, mi sento di

fare tre considerazioni. La prima è sull’emergenza neve. E’ stato messo
in evidenza la portata eccezionale dell’evento, ma serve osservare cosa
non ha funzionato. I cittadini hanno visto cosa non è andato bene e il
mio ragionamento guarda al futuro. Credo sia urgente analizzare il
sistema organizzativo, progettare un nuovo sistema di gestione che
riveda il rapporto pubblico-privato, con una chiara attribuzione di
ruoli e di responsabilità. Ritengo molto importante mettere mano quanto
prima alla legge del 2006 sulla Protezione civile. L’aspetto del
volontariato è poi indispensabile.
La seconda considerazione è sulla
lettera di Monti, che aiuta questo Parlamento a svolgere riflessioni più
approfondite. Serve sottolineare il livello della composizione
diplomatica con cui è stata scritta, un livello a cui non eravamo più
abituati. C’è la certificazione della volontà di aprire un dialogo
politico sul protocollo Italia-San Marino. Ma serve anche cautela. Quel
passaggio che riguarda l’attuazione del protocollo credo sia il più
importante. L’Italia è disponibile a firmare la convenzione, ma sono
chiare le condizioni: tutto entrerà in vigore solo dopo la ratifica del
Parlamento. Prima dobbiamo dimostrare con i fatti il nostro cambiamento e
tutto fa pensare che saremo sotto osservazione per tanto tempo ancora.
Sulla politica estera, le forze d’opposizione hanno sempre mostrato
responsabilità. Certi passaggi, come la legge sullo scambio automatico
di informazioni, lo dimostrano. Che certe forze politiche
dell’opposizione avrebbero ostacolato il corso dei rapporti con
l’Italia, come sostenuto dal segretario agli Affari esteri, mi dà molto
fastidio. Chiediamo nomi e cognomi, a questo punto. Si parla di un
mutamento del quadro giuridico, non so se sono le famose limature.
Abbiamo chiesto di conoscere questi dettagli, ma non c’è stata data
risposta. Chiediamo che quanto prima venga fatto un riferimento
puntuale. Auspico un atteggiamento diverso del Governo, un po’ meno
propaganda. Serve un rapporto diverso, molto più collaborativo, meno
autoreferenziale.
Infine, le banche. Il nostro sistema è sempre più
chiuso su se stesso, per cui serve un accordo tra la Banca d’Italia e la
nostra Banca Centrale. Su Bcs la mancanza d’informazioni ci lascia
dubbiosi, per esempio sulla situazione dei dipendenti. Se non ho capito
male, infatti, la garanzia sulla piena occupazione non può esser data.

Alcune valutazioni politiche: credo che la situazione del Paese sia
estremamente difficile. E’ difficile accettare che la politica continui
il suo avvilente teatrino. Come già detto, per ripulire il Paese dalla
neve abbiamo aspettato il sole, non vorrei che per ripulirlo dal fango
dovessimo aspettare l’intervento esterno delle procure di altri Paesi.
Credo sia arrivato il momento di fare un discorso serio, di analisi sul
sistema San Marino, per individuare le misure straordinarie che
servono”.

Alessandro Rossi, Sinistra unita: “Condividiamo che
un percorso di trasparenza c’è stato, siamo però un po’ dubbiosi sulle
mosse diplomatiche messe in atto. Non sappiamo se questa corrispondenza
sia di carattere riservato o meno. Resta il fatto che rimane non
definita né la firma né la ratifica, né l’uscita dalla black list. Siamo
ancora sotto osservazione. Consigliamo una prudenza che non c’è stata
in passato anche rispetto all’utilizzo mediatico di alcune relazioni.

Ci aspettavamo che almeno in questa seduta ci fosse stata la capacità
del governo di prendere una posizione rispetto all’inchiesta Criminal
minds che riguarda un’impresa importante del nostro Paese. Sarebbe stato
opportuno da parte del Governo focalizzare l’attenzione sì sui
risultati positivi, ma anche su quelle situazioni che determinano lo
stallo degli accordi bilaterali. Abbiamo cercato di mantenere un
atteggiamento fermo, ma il silenzio del governo è stato assordante. Non
c’è stata né trasparenza né correttezza sui comportamenti del presidente
di Banca centrale. Non c’è stata riportata una collaborazione
professionale tra il prof. Clarizia e gli ambienti Karnak. Eppure
Clarizia insieme a Sergio Gemma ha avuto un ruolo importante nella
gestione della crisi di Fingestus. E Bcs era una banca d’appoggio per
questa finanziaria.
Ci sembra di rilevare diversi elementi perché il
presidente di Banca centrale rassegni le dimissioni per agevolare un
clima di distensione. Riguardo la sua famiglia, il professor Angelo
Clarizia, avvocato di cassazione, fratello di Renato, è stato anche
avvocato dei ricorsi in cassazione promossi da Karnak contro l’Agenzia
delle entrate. Il quadro che emerge è insomma molto complesso e prevede
situazioni allarmanti. Ci è stato detto che siamo orientati alla
delegittimazione delle istituzioni. Invece siamo favorevolissimi
all’emersione di quanto successo. La situazione perlomeno imbarazzante è
quella di risoluzione di Bcs e Cis, viene posto in essere il fatto che
l”acquisizione’, sui generis avviene attraverso l’Asset banca che,
notoriamente, ha qualche elemento giudiziario da chiarire. Abbiamo la
chiara percezione che i sammarinesi non siano i padroni più del loro
destino. Ci auguriamo che la macropolitica riconduca il nostro Paese in
un’ottica di normalità, ma abbiamo la spiacevole sensazione che tutto
questo non sia avvenuto tramite una piena presa di consapevolezza dei
sammarinesi. In assenza di una capacità di controllo reale dei volumi
delle transazioni avvenute attraverso il sistema commerciale c’è stata
una sorta di anarchia controllata che ha portato il nostro Paese a una
completa perdita di credibilità. Ora va riconquistata, con percorsi
costruiti con la nostra cittadinanza. Ci auguriamo controlli su quanto
avvenuto in Finproject e che venga tolta la delega diplomatica a
Bruscoli, consigliere d’ambasciata in Libia.

Per quanto riguarda l’emergenza neve, noi abbiamo ravvisato delle
situazioni scandalose. Camion che giravano con la benna alzata,
accumulando ore ma non  neve. Il confine di Quarticciolo è stato una
sorta di camel trophy per almeno una settimana, quando al di là era
tutto libero. Tantissimi percorsi pedonali sono stati lasciati
all’impraticabilità. Nota positiva quella dei volontari”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “E’ sempre spiacevole
porre domande a chi non è in Aula, anche se per impegni istituzionali.
Mi aspettavo una risposta alla nostra interpellanza per chiarire chi tra
i partiti rema contro San Marino. Le affermazioni del segretario di
Stato Mularoni sono gravi e se confermate prefigurano responsabilità
sanzionabili anche penalmente. Però dal governo solo silenzio, eppure se
si fanno accuse vanno circostanziate: il segretario di Stato per non
delegittimare le istituzioni deve chiarire. Invece si fa finta di niente
e forse si parlerà di una gaffe.

La lettera di Monti pone elementi di distensione, ma suonare la gran
cassa potrebbe farci deragliare. Bene dunque alcune prese di posizioni
pacate, come quella di Ns e del presidente di Ap.
L’Italia vuole
l’effettività, tra la firma e la ratifica vuole testare il sistema San
Marino, certo c’è una differenza di toni rispetto al passato, sono più
concilianti. Ma la mancanza della data è un elemento negativo. Inoltre
dalla lettera emerge anche l’invito a mettere in campo il reato di
evasione fiscale e la necessità di lavorare per un sistema dei controlli
efficace. Occorre quindi un confronto sul passaggio tra firma e
ratifica dell’accordo, anche perché sulla black list non c’è nessuna
garanzia”.

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