Problema casa: le tre proposte del consigliere comunale Eraldo Giudici

Problema casa: le tre proposte del consigliere comunale Eraldo Giudici

“La crisi mondiale generata da una spropositata, quanto incontrollata, promozione del credito negli Stati Uniti […] sta producendo effetti devastanti a livello mondiale” – scrive in una nota il consigliere comunale dei Popolari Liberli – PDL Eraldo Giudici.
In particolare, nel tema della ‘casa’, Giudici ricorda gli interventi dei giorni scorsi “del Vescovo, la Fondazione Carim nella persona del Presidente Aureli e la Banca etica con il suo Presidente Maurizio Focchi”.
Come POPOLARI – LIBERALI abbiamo a cuore un affronto realistico di questi problemi consapevoli degli interessi in gioco, dei bisogni da affrontare e delle limitate risorse che, in questo periodo particolarmente contrassegnato dalla sfiducia e dal sospetto, possono essere comunque reperite.

Tre gli obiettivi della sua proposta: Dare risposta al bisogno abitativo delle famiglie, delle nuove coppie, degli immigrati, e degli studenti, secondo livelli differenziati di disponibilità finanziarie e caratteristiche differenti del bisogno (disponibilità di reddito, alloggi a rotazione per studenti, ecc.); Favorire prioritariamente l’utilizzo (sia come vendita, sia come affitto) degli immobili fin qui realizzati, e tuttora invenduti, per evitare il fallimento delle imprese gravate da pesanti oneri finanziari nei confronti delle banche; Creare un patrimonio di aree pubbliche da utilizzare per le situazioni di disagio sociale, per l’edilizia convenzionata e per il trasferimento di superfici alberghiere da trasformare in residenziale convenzionato, liberando le aree tuttora bloccate da un’ applicazione inutilmente rigida della normativa di PRG.

Questa serie di obbiettivi consente altresì alle banche di evitare i rischi connessi con il fallimento di famiglie e imprese indebitate con le stesse.

Intorno a questi punti siamo disponibili a lavorare con chiunque sia seriamente impegnato a dare risposte concrete alla gente, nella consapevolezza della complessità del problema e che ogni tentativo è riformabile.

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