Psd su ‘Operazione Staffa’

Psd su ‘Operazione Staffa’
 
Il Partito dei Socialisti e dei Democratici ritiene debba essere fatta chiarezza completa e nel più breve tempo possibile rispetto alle infiltrazioni mafiose che hanno interessato il territorio sammarinese. Le intercettazioni riguardanti il l’ ”Operazione Staffa” non possono far parte di indagini solamente italiane, è necessario che sia ricostruita tutta la vicenda, individuate le responsabilità e puniti i colpevoli. E’ preoccupante il fatto che le informazioni di cui veniamo a conoscenza abbiano provenienza solo italiana.
In questo caso non solo sono circolati soldi a fini di riciclaggio a San Marino, ma la malavita ha messo radice con attività economiche apparentemente regolari, esercizi commerciali, addirittura degni di diventare fornitori di servizi pubblici, un’associazione a delinquere. A catena si è innescato un meccanismo che ha coinvolto finanziarie, banche, imprenditori sammarinesi, un castello le cui macerie ricadono sullo stato in termini di reputazione ed economicamente anche su chi non aveva nulla a che fare con la criminalità.
Questo meccanismo avrebbe potuto tramutarsi (ed in parte vi è riuscito) in un cavallo di troia per inserirsi, espandersi e proliferare, comprare società sammarinesi con la liquidità esorbitante di cui le fabbriche del crimine dispongono, corrompere l’imprenditoria, la politica, infine tutto il Paese come una metastasi inarrestabile.
Nelle intercettazioni compare anche una connessione con un non meglio identificato partito di riferimento: è ancora più urgente quindi, qualunque partito esso sia, fare piena luce ed evitare insabbiamenti che graverebbero sulla già bassa credibilità del sistema politico.
Per tutte queste ragioni il Partito dei Socialisti e dei Democratici depositerà i prossimi giorni un esposto presso il Tribunale al fine di fare emergere la verità e tutti i protagonisti della vicenda.
Chi ha avuto responsabilità deve essere senza meno individuato e perseguito dall’interno dimostrando finalmente la capacità di saper “lavar i panni sporchi” da noi e depurando gli interessi pubblici da quelli criminali.
Consideriamo anche che, nonostante i passi in avanti normativi compiuti negli ultimi mesi, condivisi, rimane la certezza di non essere immuni da questi fenomeni: è fondamentale mettere in un funzione un sistema inquirente all’altezza dei reati e delle organizzazioni che gestiscono questo malaffare le cui caratteristiche mutano, si evolvono, mascherano sempre più sapientemente attività illecite con schermi depistanti. L’Ufficio Inquirente, da mesi chiesto dal PSD, è una risposta a questo. Un organo in grado di dialogare con l’esterno, controllare con strumenti effettivi il territorio (per esempio le intercettazioni), istruire gli operatori economici a saper riconoscere l’infiltrazione malavitosa.
La reazione dell’esecutivo in queste ore è troppo timida e disorientata, quando invece dovrebbe essere forte e capace, dato l’interesse generalizzato di tutti, di coinvolgere, informare e prendere decisioni utili a capire come si è arrivati a tanto ed evitare il ripetersi degli eventi.
Invece di negare per anni per poi trovarsi disarmati davanti all’evidenza, invece di attendere fino a che il bubbone esploda, è bene attrezzarsi, dotarsi di anticorpi e individuare senza tentennamenti i colpevoli.
Sulla lotta alla criminalità organizzata tutta la cittadinanza sta dalla stessa parte e si attende non vi siano fazioni, il PSD quindi auspica un cambio di passo condiviso anche su questo.
San Marino, 23 Settembre 2011
                                L’Ufficio Stampa del PSD
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