Psrs: uscire dalla crisi, costruire il futuro

Psrs: uscire dalla crisi, costruire il futuro

Assemblea dei Fondatori
Sabato 19 febbraio 2011
Multieventi Sport Domus
DOCUMENTO POLITICO
USCIRE  DALLA  CRISI,  COSTRUIRE  IL  FUTURO
L’Assemblea dei Fondatori del Partito Socialista Riformista Sammarinese, riunita il 19 febbraio 2011, prende atto con compiacimento della crescita quantitativa e qualitativa del partito espressa attraverso numerose adesioni, la elaborazione di documenti fondamentali per l’azione politica, l’attività dei Gruppi di Lavoro e dei vari organismi del partito, la puntuale, argomentata e costruttiva opposizione condotta dal Gruppo consiliare nelle sedi istituzionali, le diffuse relazioni intrattenute con le forze politiche, sociali, economiche, professionali e con i cittadini, operando sempre e comunque per il bene comune. Invita la Direzione a redigere una CARTA DEI VALORI sulla quale  verificare le convergenze ideali e politiche di tutte le persone che vogliono aderire all’area socialista per la cui aggregazione occorre un forte impegno che deve partire dalla base popolare e dalla diffusione di un socialismo moderno, riformista e liberale che guidi il rilancio della politica con la P maiuscola, praticata da persone serie ed oneste che operano, in modo esclusivo, per il bene comune all’insegna di una nuova etica pubblica. Del resto, in questa fase politica, i socialisti hanno il compito di riconquistare il loro ruolo nel Paese e nelle istituzioni, tirando fuori l’orgoglio della loro storia e delle loro tradizioni, diventando i protagonisti nella formazione di una forza innovativa capace di battere il conservatorismo del governo e di indicare e praticare la strada di una nuova San Marino che accetta e vince la grande sfida della globalizzazione,della trasparenza e della legalità.
L’Assemblea esprime grande preoccupazione per il presente e il futuro del Paese che sta passando un momento tra i più difficili della sua storia a causa della gravissima crisi provocata da un governo autoritario ed inadeguato che ha isolato San Marino dal contesto internazionale e ha abbandonato al suo triste destino l’apparato produttivo e dei servizi. L’arroganza e l’incapacità del governo del Patto per San Marino, hanno portato alla chiusura dei rapporti con l’Italia, alla bocciatura dell’OCSE, ad un forte conflitto sociale e ad una diffusa sfiducia dei cittadini. Il governo ha tenuto il Paese in una condizione di immobilismo e non ha operato per la modernizzazione creando guasti gravissimi nel tessuto economico e sociale. Ha esposto il sistema sammarinese ad un crescente declino a causa di una gestione confusa, superficiale, priva di obiettivi e di programmazione per uscire dalla crisi politica ed istituzionale che sta diventando una vera e propria emergenza. Ha tenuto segreti i dati sensibili di sistema e perfino gli accordi internazionali dai quali dipende il futuro della Repubblica. Ha disastrato i conti pubblici seguendo la strada del debito e rifiutando ogni proposta positiva per risanare e riequilibrare il bilancio. Ha deliberato garanzie a favore di una banca per somme pari a circa un terzo del bilancio statale senza la ratifica della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, senza l’approvazione del Consiglio Grande e Generale al quale non è stata data neppure l’informazione. Ha impedito una normale dialettica tra le forze politiche trasformando il Patto per San Marino in una caserma. Ha tentato di impadronirsi delle istituzioni di garanzia con i propri fedelissimi per piegarle ai propri interessi meschini, riuscendoci in parte. Ha allontanato i cittadini dalla vita pubblica e rinnegato il metodo della concertazione. Ha messo in serie difficoltà le famiglie colpite dalla stangata fiscale su coloro che hanno sempre pagato le tasse, nonché dall’aumento dell’inflazione. Ha avviato una pericolosissima inversione di tendenza nella gestione del sistema pensionistico che presenta uno sbilancio passivo rilevante e orientato ad un rapido peggioramento.
L’Assemblea rileva che, in due anni di governo, la ricchezza nazionale è enormemente diminuita con il prodotto interno lordo in calo a due cifre; sono crollate le esportazioni, le importazioni, gli investimenti fissi, il risparmio, le entrate di bilancio e i consumi interni; tantissime imprese hanno chiuso i battenti facendo aumentare in misura esponenziale le ore di cassa integrazione e il numero dei disoccupati.
L’Assemblea evidenzia il rapido deterioramento del quadro politico dovuto alla conduzione autoritaria del governo dal quale ha preso nettamente le distanze la componente degli Europopolari per San Marino; un governo appiattito sulle poltrone di comando, impegnato in modo spasmodico nella conquista di posizioni di potere e nel mantenimento della clientela per ragioni elettorali, chiuso ad ogni proposta proveniente dal Paese reale, dedito al potere personale e alla vecchia politica conservatrice.
L’Assemblea dei Fondatori è fermamente convinta che è urgente aprire una fase nuova con l’obiettivo di salvare la Repubblica attuando un progetto sostenuto politicamente e condiviso socialmente. Pertanto impegna la Segreteria e la Direzione del partito a costruire un forte alleanza aperta alle forze responsabili e indirizzata al rinnovamento, al cambiamento e alla modernizzazione al fine di costruire insieme una nuova San Marino fondata sulla legalità, sulla trasparenza, sul lavoro, sulla solidarietà e sulla giustizia sociale.
L’Assemblea invita il partito a procedere senza indugio all’aggiornamento del Progetto San Marino 2013 spostando i termini temporali al 2020 in coerenza con quanto sta avvenendo nell’Unione Europea. Ritiene altresì che i socialisti riformisti devono mettere a disposizione del Paese le loro proposte politiche, istituzionali, economiche, sociali, proponendo un PATTO CON I CITTADINI per la loro realizzazione pratica. A tal fine indica gli indirizzi programmatici che dovranno caratterizzare il nostro Progetto Paese e che interesseranno principalmente l’ammodernamento delle istituzioni, la riorganizzazione della pubblica amministrazione, il potenziamento della formazione professionale e la diffusione della cultura, l’innovazione funzionale dei servizi sanitari, il completamento della riforma previdenziale con l’introduzione del secondo pilastro, il riequilibrio della struttura del bilancio statale, la riforma fiscale, l’introduzione del regime IVA europeo, il varo di un piano delle attività produttive e dei servizi, l’elaborazione di un piano energetico che vada decisamente nella direzione delle energie rinnovabili e del risparmio energetico, l’incentivazione della cooperazione come terzo settore dell’economia, la promozione di una piazza finanziaria internazionale mettendo la Banca Centrale nelle condizioni di sostenere il settore, l’adozione di un piano per il rilancio e la riqualificazione del turismo e del commercio e la definizione di un piano generale delle infrastrutture.
Gli indirizzi descritti hanno necessità del supporto di un governo responsabile, lungimirante e orientato alle riforme, di una nuova politica estera e di una maggiore integrazione nell’Unione Europea.
L’Assemblea dei Fondatori, nell’esprimere il proprio apprezzamento per l’operato svolto sino ad oggi dalla dirigenza, conferisce un ampio mandato alla Segreteria e alla Direzione del partito per dare attuazione alla linea politica e programmatica.
 
Repubblica di San Marino, lì 19 febbraio 2011

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy