Quel capitolo ancora da scrivere. Luca Zavoli, L’Informazione di San Marino

Quel capitolo ancora da scrivere. Luca Zavoli, L’Informazione di San Marino

Quando ti viene diagnosticato un tumore è inevitabile che si chiuda un capitolo della tua vita e se ne apra uno nuovo, tutto da scrivere, interamente dedicato alla lotta di un male che sconvolge la lista delle priorità stilata sino ad allora, balzando al primo posto di tale classifica. Si schiude così un mondo fatto di cure e pratiche mediche mai intraprese sino ad allora, e di visite e controlli i cui esiti vengono attesi come vere e proprie sentenze in grado di ribaltare o confermare la diagnosi iniziale.

Per la Repubblica di San Marino, tale diagnosi è arrivata con l’esplosione di alcune indagini ed operazioni italiane che hanno portato la cittadinanza a fare i conti con l’esistenza di infiltrazioni malavitose sul territorio, capaci di distorcere profondamente il tessuto economico del Titano. La doccia fredda ha permesso che venisse aperto un capitolo profondamente nuovo nella storia del nostro Paese, quello della lotta alle mafie.

Dunque si è dovuto prendere atto della necessità di strutturare contromisure ed anticorpi adeguati, si è dato vita ad una commissione parlamentare antimafia e si è intrapreso l’iter per l’approvazione di un pacchetto di norme specifiche per prevenire e combattere la criminalità organizzata. Il tutto avvalendosi del contributo di esperti tra cui l’ex Procuratore nazionale antimafia, Pier Luigi Vigna, e la Fondazione Caponnetto.

Nel frattempo sono arrivati anche gli esiti di alcuni controlli, tra cui quello del Moneyval, a sottolineare gli sforzi compiuti e ad incentivare il Titano a compierne altrettanti, per raggiungere la completa remissione del paziente.

Come a volte accade, però, altri esiti non sono stati così confortanti e, leggendo la relazione del sostituto procuratore nazionale Pier Luigi Maria Dell’Osso e quella della Procura nazionale antimafia di Piero Grasso, emergono nuovi dubbi sull’effettiva trasparenza del sistema bancario e fiduciario della Repubblica, con problemi rilevanti anche per il settore immobiliare.

Di fronte a tali giudizi a nulla vale farsi prendere dallo sconforto o dalla rabbia per una condanna ingiusta, ma proseguire sulla strada intrapresa, eliminando tutti i vizi e le cattive abitudini che, nel corso del tempo, hanno portato alla formazione delle metastasi. Le parole pronunciate dal presidente della Fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri: “Dovete cambiare per non essere divorati dalle mafie”, non sono dissimili da quelle che direbbe un medico ad un incallito fumatore convinto dell’invincibilità dei suoi polmoni d’acciaio.

Le continue osservazioni ed indicazioni che il Governo continua a ricevere, sia dall’interno, sia dall’esterno, non devono quindi essere prese come provocazioni o accuse, anche se, talvolta, espresse in maniera tale. Devono divenire stimoli per intensificare l’azione sul campo ed arrivare a formulare giuste smentite, non a parole, ma con fatti concreti per aiutare a risollevare le sorti di un Paese costretto a dover ribaltare la diagnosi iniziale per chiudere uno dei capitoli più difficili della sua storia e depennare la parola “mafia” dalla lista delle priorità.

 

(Pubblicato anche sul numero di oggi dell’Informazione di San Marino)

 

 

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