Questione Alutitan

Questione Alutitan

Comunicato N°1 del 22 febbraio 2007

I rappresentanti dei 340 Cittadini residenti a Chiesanuova che si stanno impegnando nella battaglia contro il raddoppio della società metallurgica Alutitan S.A., ringraziano per la grande partecipazione popolare e per l’attenzione prestata alle loro argomentazioni da parte dei Segretari di Stato Masi e Riccardi in occasione della serata pubblica del 21 febbraio.
Riportiamo quanto segue per schematicamente divulgare quanto emerso durante la serata.
La Proprietà, supportata da un nugolo di tecnici, dalla precettazione forzata dei dipendenti e dal Segretario ANIS, non ha fornito alcuna risposta riguardo al problema del rumore prodotto dalla attuale Alutitan S.A. che opera 24 ore su 24, incontrollata e incontrollabile da tanti anni, mancando una legislazione sull’inquinamento da rumore nel nostro Paese.
Nessun impegno è stato preso da parte della stessa per cercare di mitigare le attuali problematiche, mentre assicura che il nuovo stabilimento che si aggiungerà, non avrà di questi problemi. I suoi tecnici giurano che le attività metallurgiche metalmeccaniche purtroppo causano rumore ma non certo inquinamento.
Inoltre riferisce che non sono state concesse le autorizzazioni a costruire nella zona di Monteliciano comune di Montegrimano, per il rischio di compromettere le falde acquifere. Ora chiede, dopo aver insediato già un attività che prosciuga l’ antica vena d’acqua di Fontescara, per necessità legate al processo produttivo, di poter costruire in Repubblica un ulteriore stabilimento.
Comunque “assicura” che non c’è alcun rischio occupazionale per gli attuali dipendenti, intenzionata com’è a continuare l’attività in un Paese accogliente, ove la legislazione non pone tanti vincoli ambientali e che si accontenta di promesse ed assicurazioni senza porre scadenze e verifiche.
Alle pressanti considerazioni dei cittadini riguardo i problemi della viabilità e del traffico pesante,la risposta era stata già data dal Capitano di Castello che ricordava la viabilità ormai insostenibile e l’irreabilizzabilità di una sorta di circonvallazione. Gli interventi evidenziavano l’incredibile ubicazione di una zona produttiva , creata negli anni settanta, con miopia anche degli stessi residenti, per un piccolo Castello , piazzata al centro di un nucleo residenziale storico tra Confine e Fontescara, che aveva lo scopo di occupare in piccole entita’ commerciali, artigianali e produttive poche decine di persone che “volevano lavorare vicino a casa..”
Ora la popolazione, malgrado reiterate proteste, esposti e denunce si ritrova una vera e propria zona industriale con forni,camini ,presse, laminatoi, cementi, polveri, miscelatori, con inevitabile contorno di autotreni che sono costretti a vagare per la Repubblica per raggiungerne il posto più estremo, lontano dalle grandi vie di comunicazione, con la necessità di salire e scendere su strade
inadeguate o con pendenze pericolose.
Questa zona produttiva, appetita solo per il basso costo del terreno e per le agevolazioni fiscali accordate, ora è il luogo di lavoro di centinaia di persone che solo in piccola parte provengono da San Marino, è a detta di tutti, francamente satura!!!
Non a Chiesanuova, non a San Marino e a breve probabilmente neppure nel circondario si trovano nelle liste di collocamento operai disposti a queste lavorazioni pesanti, non ci saranno prospettive per i nostri giovani qualificati.
Gli interventi si sonno susseguiti rimarcando la volontà di progettare un futuro diverso per il Castello, riportandolo alla sua naturale vocazione residenziale. Ogni ulteriore appesantimento della zona produttiva comprometterà definitivamente qualunque possibilità futura di riconversione. Chiesanuova, tristemente, diventerà una sorta di polo industriale per le attività rifiutate da altri, cui confluiranno tanti lavoratori dal circondario nei turni di lavoro, lasciando la sera ai residenti un ambiente, un paesaggio,una qualità della vita che era il nostro orgoglio.

Chi citava la legislazione vigente, voleva sottolineare l’assoluta incongruenza con il decreto 122002 , di iniziative industriali di questo tipo. Infatti la legge dice:
* autorizzare le iniziative economiche compatibili con la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, con la salvaguardia dell’ambiente, con l’utilizzo razionale ed equilibrato del territorio
*privilegiare le iniziative economiche che prevedano, nel piano aziendale, l’impiego di personale con caratteristiche professionali in sintonia con la disponibilità di forza lavoro presente nella lista di collocamento;
Mentre si evidenziano i “settori da privilegiare”:
*terziario avanzato in genere;
*terziarizzazione dell’attività industriale, alta tecnologia; formazione e qualificazione delle risorse umane;
*formazione e qualificazione delle risorse umane
*altre attività produttive in genere purché non inquinanti.
Si sottolineano quelli da disincentivare:
*cementifici o produzione/miscelazione calcestruzzo;
*settore della metalmeccanica pesante;
*trasporti su gomma di cose e di persone;
*in generale tutte le attività inquinanti e pericolose per la salute e la sicurezza dei lavoratori; quelle che richiedono un eccessivo utilizzo di spazi territoriali; quelle che richiedono l’utilizzo di personale non residente.
Le attività di cui sopra, ad eccezione del caso previsto al successivo articolo 8, non possono neppure essere concesse dal Congresso di Stato.

L’appello al Governo e alla Politica, alla necessità che sia in sintonia con la gente e con la sua volontà è stato rimarcato più volte. Una signora ricordava il programma del nuovo governo da lei sostenuto: “Il metodo deve passare attraverso il cambiamento, legalità, moralità, trasparenza e partecipazione”. Confidava nel “Referendum consultivo” promosso dallo stesso Governo quale mezzo innovativo di partecipazione e conoscenza per il supporto delle scelte. Rimarcava che il suddetto programma prevedeva di consolidare l’apparato produttivo esistente, favorirne il naturale sviluppo,solo se compatibile con le caratteristiche ambientali territoriali e del mercato del lavoro, supportandone l’evoluzione verso settori tecnologicamente avanzati……

“La qualita’ ambientale deve essere il riferimento centrale per tutte le scelte, grandi e piccole, perché decisiva per il futuro di San Marino”. Queste citazioni riportate sul programma di Governo e le parole dell’intervento del Segretario Stolfi nella seduta consigliare del 3012007:
“ Elemento prioritario del nostro Governo è quello di entrare in sintonia con la gente”
venivano rimarcate perché particolarmente attinenti alle problematiche in oggetto.

Dopo gli interventi toccanti di alcuni giovani studenti, i Segretari di Stato intervenivano con valutazioni sui vari aspetti della politica industriale e occupazionale sammarinese assicurando attenzione, apertura ed ascolto sia per le necessità imprenditoriali che alle richieste di una popolazione residente che mostrava una compatta volonta’ di richiedere di soprassedere al raddoppio di Alutitan.

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