Raccolta rifiuti a San Marino, la soluzione di Csdl: “Un progetto chiaro e maggiore sensibilizzazione dei cittadini”

Raccolta rifiuti a San Marino, la soluzione di Csdl: “Un progetto chiaro e maggiore sensibilizzazione dei cittadini”

Per la raccolta rifiuti nella Repubblica di San Marino, “servono un progetto chiaro e coerente e maggiore sensibilizzazione della cittadinanza”.

Lo dice la Confederazione sammarinese del lavoro, sottolineando in un comunicato che “il governo ha annunciato l’ennesimo cambiamento nella raccolta differenziata dei rifiuti: per tutte le tipologie ci saranno le isole ecologiche, tranne che per l’organico, per il quale si farà il porta a porta, in tutti i Castelli”.

“Non c’è mai stata a monte una pianificazione a lungo termine del servizio, che abbia indotto chi governa a portarla avanti; ogni maggioranza ha adottato una diversa strategia, cambiando continuamente le cose”, ha commentato il segretario confederale della Confederazione sammarinese del lavoro, William Santi, nell’ultima puntata di “Csdl Informa”.

“Credo che questo modo di gestire la raccolta dei rifiuti, senza un progetto chiaro e duraturo, non sia quello giusto. Tra le altre cose, se l’informazione è giusta, il compostaggio dell’umido, che necessita di specifici impianti per la trasformazione in compost, non ottiene i risultati auspicati. Ciò anche perché non tutti fanno la raccolta differenziata correttamente, e quindi finiscono nel compostaggio anche sostanze inappropriate. Per cui, alla fine del processo di lavorazione, che comporta una serie di costi, dalla fase di raccolta alla trasformazione, diventa materiale generico da smaltire, non utilizzabile come fertilizzante. Se ciò corrisponde al vero, ha poco senso andare avanti così. Considerando che ci avviciniamo all’accordo di associazione all’Europa, in cui vigono linee guida e regole piuttosto stringenti, non potremo continuare a gestire la raccolta rifiuti in modo così discontinuo. Chi governa deve studiare la morfologia del nostro territorio, l’urbanistica e la viabilità, e adottare un metodo finalizzato alla trasformazione dei rifiuti in materiali riutilizzabili, che quindi acquisiscono un valore. Anche per il fatto che diverse persone non raccolgono correttamente i diversi materiali, e non avendo a disposizione macchinari in grado di separare le tipologie di rifiuti, si sente dire che plastica o carta alla fine vengono smaltiti in modo indifferenziato. Se queste voci fossero vere e se questo fosse l’esito finale, che senso avrebbe fare la raccolta differenziata in questo modo, con tutto ciò che comporta anche in termini di costi? Esistono impianti di separazione dei rifiuti, che richiedono investimenti significativi, oppure occorre raggiungere accordi con chi ne dispone già. È necessario un progetto coerente che abbia la finalità di valorizzare concretamente i rifiuti. Al contempo va organizzata una organica campagna di informazione, educazione e sensibilizzazione della cittadinanza alla corretta gestione della raccolta differenziata”, ha detto sempre Santi.

La scorsa settimana è iniziato il ciclo di assemblee con i lavoratori delle aziende industriali per svolgere il referendum sul testo unico del settore industria. Ne ha parlato il funzionario Fuli-Csdl, Cristian Bertozzi: “Nell’aprile dello scorso anno è stato firmato il rinnovo contrattuale tra le tre sigle sindacali e l’Anis, e contestualmente è partito l’iter burocratico per validare questo Testo Unico dell’industria, al fine di conferirgli efficacia erga omnes, ovvero  obbligatorio per tutte le imprese e tutti i lavoratori del settore. Stiamo seguendo un protocollo siglato dalle organizzazioni sindacali e datoriali firmatarie del contratto, che scandisce ogni aspetto organizzativo delle assemblee, con l’obiettivo di consultare e far votare quasi 10mila lavoratori. Poiché l’ultimo rinnovo contiene gli aumenti contrattuali, prima portiamo a compimento il referendum e prima i lavoratori che ancora non li hanno percepiti potranno beneficiare di tali incrementi in busta paga. Come in ogni campagna referendaria la differenza la fa, ovviamente, la partecipazione dei lavoratori. Invitiamo tutti a partecipare alle assemblee e al referendum”.

Una panoramica dei rinnovi contrattuali nei settori di lavoro gestiti della Fucs-Csdl è stata fatta dal segretario di Federazione, Stéphane Colombari. “Nel settore edilizia e delle assicurazioni siamo in dirittura d’arrivo: gli accordi sono stati raggiunti, resta da organizzare il referendum confermativo che darà loro valore erga omnes. Nel contratto commercio non siamo distanti da questa situazione, attendiamo solo la firma dell’accordo per andare verso il referendum; si tratta di attendere ancora qualche settimana. Su altri contratti non siamo ancora giunti alle intese definitive. Per il contratto servizi, con le controparti sembra vicino l’accordo per l’aumento economico, ma resta ancora da lavorare sul settore più debole, quello delle pulizie e del facchinaggio, che hanno un gap di retribuzione da recuperare. Questo sarà oggetto di un incontro la prossima settimana, con l’auspicio di arrivare al più presto a un accordo. È ripreso il confronto sul contratto bar-alberghi-ristoranti, in cui chiediamo alle controparti di incrementare la loro proposta iniziale di aumenti economici, che era insufficiente, e di ridimensionare la richiesta di rivedere alcuni aspetti normativi. Valuteremo i contenuti di un documento che le associazioni di categoria si sono impegnate a presentare entro questa settimana. A inizio dicembre c’è stata l’apertura della trattativa per il contratto delle banche. In tal senso ci stiamo confrontando con i vari rappresentanti sindacali, per predisporre una piattaforma da presentare al più presto alle controparti. Circa il contratto dei salariati, siamo in fase di stallo. Dopo l’accordo del 5 dicembre, in cui il governo si impegnava a formalizzarci le loro richieste di modifica al testo unico sul piano normativo, al momento è tutto fermo, nonostante i nostri ripetuti solleciti”.

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