Corriere Romagna: Un “taglio” per ricominciare. Dopo “Rose rosse” la 19enne ravennate ha scritto un altro racconto «penetrante». Martina Evangelisti di nuovo tra i cinque finalisti del Campiello Giovani.
Un’estate tranquilla, vissuta senza pensieri e a scrivere in attesa del 1° settembre, che potrebbe cambiarle la vita.
Martina Evangelisti per il secondo anno di fila sarà al teatro La Fenice di Venezia per sapere se sa- rà lei la vincitrice del 17° Premio letterario Campiello Giovani, istituito da Confindustria Veneto.
La speranza è che questa volta sia il suo nome ad essere proclamato dopo aver sfiorato quel riconoscimento dodici mesi fa. A 19 anni è già la veterana del gruppo dei cinque finalisti che si contendono il premio. Per lei questi mesi di attesa sono stati vissuti con serenità alle prese con l’Università e le vacanze.
«Il 3 luglio ho dato l’ul- timo dei sei esami del primo anno di Lettere – racconta Martina – e così ho potuto passare senza pressione questi ultimi due mesi. Quest’anno a differenza dell’estate scorsa non abbiamo fatto il tour in giro per l’Italia con gli altri finalisti, per mancanza di fondi. Promuoveremo i racconti e parleremo della nostra avventura dopo la finale andando in giro per le scuole».
Martina con Forbici spera di fare breccia nella giuria, già l’anno scorso aveva colpito i membri con Rose rosse. Quest’anno l’aggettivo utilizzato dai giurati per definire il suo racconto è stato penetrante. È la storia di un uomo e di una donna che si sono amati da ragazzi e si rincontrano dopo anni. Lei è diventata attrice e vive in una grande città con il nuovo fidanzato fotografo, lui invece è rimasto in provincia, con la sua nuova compagna che è incinta, ma lui lo ignora. I due protagonisti cominciano a parlarsi e si rendono conto che il sentimento che li ha uniti in passato brucia ancora e sono rimasti uniti l’uno nell’altra come forbici. Alla fine però le strade dei due protagonisti si di- vidono nuovamente. Forbici indica proprio il taglio netto con il passato, richiama il tema del lasciarsi alle spalle il passato per andare avanti, della volontà di fare o meno questa scelta. Martina ha scritto questo testo di 10 pagine in una notte ed in parte è anche autobiografico, avendo quest’anno cambiato vita, passando dal Liceo all’Università. «Chiaramente vorrei vincere – rivela spontaneamente e con la consapevolezza di cosa l’attende – ma ho letto i racconti degli altri ragazzi che sono stati pubblicati insieme al mio in un libro più istituzionale di quello dello scorso anno. Sono cinque storie diverse, tutti belle, a me personalmente è piaciuto molto Rosso plastico che parla di una storia di fratelli. Tutto si gioca sui gusti della giuria, è sempre sog- gettivo».
A proposito delle po- lemiche che sono sorte quest’estate in seguito al Premio Strega, la giovane ravennate ha già un’opinione sua sul mondo dell’editoria e su come funzionano certe manifestazioni.
«Si sapeva anche prima che i giochi non erano così aperti – afferma – per stabilire il vincitore tutto ruota attorno a telefona- te, amicizie e scambi vari. È un’usanza comune a molti settori, non riguarda solo il mondo letterario. Io credo che se un libro è bello diventa famoso indipendentemente dal fatto che riceva un premio. Sono tanti i fattori che incidono sulla vincita, l’importante è il rapporto che esiste tra lo scrittore e la sua opera, ciò che conta è che l’autore sia soddisfatto del proprio lavoro. Se un editore dà degli aiuti, fortunato è lo scrittore che li riceve».
Per Martina Evangelisti l’amarezza per non aver vinto nel 2011 è già dimenticata.
«Sono andata oltre qualsiasi aspettativa, quello che mi è rimasto sono i viaggi e le giornate condivise con gli altri fi- nalisti, che sento ancora, insomma le emozioni po- sitive hanno preso il sopravvento sulla delusio- ne, ecco perché stavolta sto vivendo questo mo- mento con maggiore sere- nità».
Campiello Giovani o meno Martina pensa già al suo futuro.
«Qualche editore si è già fatto sentire – conclude – ma molti chiamano dopo la finale. Intanto all’interno di una collana delle edizioni Nordest ci sarà un mio racconto, che devo ancora cominciare a scrivere, ma uscirà a gennaio-febbraio del 2013. Per il momento sto provando a scrivere il mio primo romanzo, sono oltre l’inizio, ma l’idea in testa è già chiara, vorrei arrivare a 200-250 pagine. Lo sto facendo per me stessa, poi una volta finito vedrò cosa farne».