Referendum: l’assemblea di Noi sammarinesi prende in esame i due quesiti Ue

Referendum: l’assemblea di Noi sammarinesi prende in esame i due quesiti Ue

Referendum: l’assemblea di Noi sammarinesi prende in esame i due quesiti
Ue: perplessità sulla richiesta di adesione senza valutare altre opzioni
Nella serata di martedì si è riunita l’assemblea del Movimento Noi Sammarinesi, che ha preso in esame i quesiti del referendum che si celebrerà il prossimo 20 ottobre.
L’analisi è partita dal quesito forse più noto all’opinione pubblica, ossia quello in materia di Unione Europea.
Il Movimento Noi Sammarinesi ritiene di grande importanza il rapporto con l’Unione Europea e condivide l’opportunità di una maggiore integrazione e di una maggiore cooperazione con la stessa. Tuttavia non significa che il percorso di adesione possa ritenersi la migliore soluzione.
L’assemblea è partita dalla lettura del quesito, che in sintesi chiede ai sammarinesi se vogliono che il governo avvii la procedura di adesione all’Unione europea.
 A supporto della discussione è stata analizzata la relazione della Commissione europea sulle relazioni dell’UE con il Principato di Andorra, il Principato di Monaco e la Repubblica di San Marino e le opzioni per una maggiore integrazione con l’UE. Il documento, datato 20 novembre 2012, contiene le conclusioni tratte dal tavolo di confronto tra l’Unione Europea e tre piccoli Stati – San Marino, Andorra e Monaco – teso a fare il punto della situazione dei rapporti e verificare quali strade siano percorribili per una maggiore integrazione. Tale documento prende in esame cinque opzioni, tra cui anche l’adesione, che è però valutata dalla Commissione europea come difficilmente realizzabile. “Le istituzioni dell’UE – si legge nel documento – non sono attualmente pronte all’adesione di tali Paesi di piccole dimensioni. Al fine di garantire un’adeguata rappresentanza democratica di tutti i cittadini ed il funzionamento delle istituzioni anche dopo l’adesione di Paesi con una popolazione pari a solo una frazione degli attuali Stati membri più piccoli, sarebbe necessario apportare considerevoli modifiche ai Trattati europei e all’assetto istituzionale dell’UE. E’ improbabile che tali modifiche vengano concordate in tempi brevi ed esse richiederebbero importanti negoziati all’interno dell’UE”.
Nello stesso documento vengono suggerite altre possibilità di maggiore integrazione, come un Accordo quadro di associazione per i tre piccoli Stati, una serie di accordi settoriali o ancora l’adesione allo Spazio economico europeo, che potrebbero essere approfonditi per valutarne vantaggi e svantaggi.    
La lettura di questo documento ha quindi sollevato all’interno dell’assemblea delle perplessità sull’opportunità del quesito referendario, che indica invece come unica possibilità la richiesta di adesione tout court. A ciò si aggiungono le riserve non solo in termini di adeguamenti normativi, ma anche di costi, tanto più in un momento di crisi e di  spending review.
Il Movimento Noi Sammarinesi ha poi preso in esame il secondo quesito referendario che sarà sottoposto ai cittadini sammarinesi, ossia quello sull’adeguamento degli stipendi al costo della vita in mancanza di rinnovi contrattuali. Sull’argomento l’assemblea ha aperto un dibattito che sarà portato avanti nelle prossime assemblee.
Noi sammarinesi

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