Repubblica Futura: scuola, sanità e riaperture

Repubblica Futura: scuola, sanità e riaperture

Gestione politica ISS, si dice di non volerla… ma si tagliano fuori i primari

Repubblica Futura su scuola, sanità e riaperture, tra Decreti contraddittori e finanziamenti incerti

Scuola, sanità, decreti contraddittori e interpellanze. Ne ha parlato in conferenza stampa, ieri, Repubblica futura, con i consiglieri Maria Katia Savoretti, Miriam Farinelli e Sara Conti. E’ stato fatto il punto sulla settimana che ha visto la riunione di due Commissioni consiliari e, parallelamente, l’avvio della Fase2. “Al di là di quanto dichiarato nei giorni precedenti e in Consiglio dal Segretario, che non pare avere le idee molto chiare, all’interno della Commissione consiliare si sono affrontate diverse questioni. A tutti noi sta a cuore la sicurezza dei nostri alunni e soprattutto che il percorso scolastico possa arrivare a completamento e soprattutto cosa accadrà a settembre”. 

Non sappiamo cosa ci aspetterà e cosa succederà nei prossimi mesi – ha detto Maria Katia Savoretti – E’ stato condiviso un Odg unico nel quale sono stati inseriti degli impegni per il Governo ben precisi: prevedere il ritorno in classe dei ragazzi di terza media e del liceo che affrontano la maturità, per effettuare gli esami in presenza con modalità di sicurezza; valutare, per il periodo estivo, l’apertura dei centri estivi, che non sono un parcheggio, ma un ausilio alle famiglie coi genitori che devono lavorare e non possono appoggiarsi ai nonni. Inserito poi nell’Odg un punto proposto da Rf, perché vengano valutati gli edifici scolastici esistenti. Occorrerà effettuare verifiche nei mesi estivi in modo che, in caso di necessità di misure sicurezza alla ripresa della scuola, sia stata valutata l’adeguata dimensione delle aule e, eventualmente, studiare una logistica diversa, con attenzione anche al trasporto pubblico dei ragazzi. Quindi per i punti condivisi siamo soddisfatti. Non siamo però contenti – dice Savoretti – che non sia stato preso in considerazione il punto, per noi fondamentale, del trattamento economico degli insegnanti. Anche perché alla ripresa della scuola, con tutta probabilità una parte dell’insegnamento dovrà prevedere la teledidattica. Quindi? Cosa succederà? Non sarà riconosciuto il lavoro neanche per l’anno scolastico? Ci è stato detto che è in corso una trattativa con il sindacato, ma ad oggi non ne sappiamo nulla e riteniamo invece sia giusto che vengano fornite risposte. Nell’Odg – aggiunge – viene anche impegnato il Governo a predisporre didattica e condizioni per la piena inclusione dei i ragazzi con disabilità”. Meno soddisfazione, invece, per la Commissione sanità. “Il

Commissario Arlotti presentato la relazione sull’emergenza. Alla fine la maggioranza ha presentato un Odg che Rf non ha votato perché conteneva una valutazione positiva dell’attività di Governo e delle Segreterie di stato competenti. Scrivere che ‘governo e Segretari di Stato hanno messo in atto misure efficienti volte alla cura dei pazienti’, significa attribuirsi compiti e meriti che sono solo degli operatori sanitari. Mi pare sinceramente che queste due righe abbiano sconfinato nell’assurdo. La sanità ha fronteggiato degnamente e dignitosamente la pandemia per merito esclusivo dei dottori Massimo Arlotti, Ivonne Zoffoli e di tutti gli operatori dell’Iss – dice Miriam Farinelli – Anzi in un frangente così complicato, l’Iss ha dovuto lavorare a ranghi ridotti senza il Direttore generale e senza Direttore sanitario, senza cioè i vertici della sanità. E questo per demerito esclusivo del Governo e del Segretario competente”. Per la ripartenza, che non sarà facile, saranno necessarie delle risorse. “Tutto questo comporterà un grande lavoro per la politica che non si potrà limitare a dichiarazioni pubbliche di ‘come siamo stati bravi’, ma dovrà concretamente progettare una nuova fase e trovare risorse adeguate”.

Urgente per Rf la nomina “del Comitato esecutivo. L’Iss ha necessità di essere guidato e di avere punti di rife rimento per la ripartenza: non è più possibile navigare a vista”. Tra l’altro “non si è ben capito dal Segretario in Commissione – dice Farinelli – quali saranno i componenti del gruppo del rilancio e della riorganizzazione dell’Iss. Mentre nell’Odg sono chiamati in causa, fra gli altri, i primari ospedalieri, Ciavatta ha parlato della presenza di un solo primario, con la giustificazione che i primari ‘hanno altro da fare’. Chiarisco che l’organizzazione ospedaliera è nei compiti della Direzione delle unità operative, cioè dei primari… e mi viene da pensare che non tutti i primari vadano bene al Segretario”, ha affermato Miriam Farinelli. Una gestione politico-centrica, pare di capire, che fa il paio con il ri-trasferimento della Segreteria di Stato all’ospedale. “Scelta a mio avviso non corretta – afferma Farinelli – Ci abbiamo messo dieci anni per tirare fuori la Segreteria dall’ospedale, ce la riportiamo come a voler dimostrare che ‘siamo presenti’ anche fisicamente e ‘controlliamo tutte le attività’, mentre la politica deve stare ben fuori dall’aspetto tecnico delle questioni. La Segreteria nell’ospedale appare più utile a ricevere ogni giorno tutti i ‘genuflettenti’ che aggiornano il Segretario su tutto ciò che succede all’Iss, anche e soprattutto dei fatti che al Segretario non dovrebbero interessare. Questo a proposito della politica che deve stare alla larga dall’Iss, come lo stesso Segretario ha gridato nell’ultima seduta del Consiglio”.

Sara Conti ha, dal canto suo, ribadito le criticità dei Decreti, manifestatesi da subito, che hanno suscitato una certa confusione. “Confusione alla quale non possono seguire interventi a gamba tesa con delle sanzioni previste da un Decreto uscito 24 ore prima della riapertura. Se a tale confusione, insomma, seguono sanzioni immediate, non ci siamo proprio. Tanto più che ci sono contraddizioni nel Decreto e nei suoi allegati: se da una parte si consente con una autocertificazione a gruppi di persone di andare al ristorante e, dovendo magiare, di restare in gruppo senza mascherina, dall’altro lato non si permette al parrucchiere di lavare i capelli al proprio cliente. Contraddizioni che non agevolano la ripartenza – dice Sara Conti –

Altra contraddizione: estetiste e parrucchieri non possono avere più di un cliente alla volta, anche se i negozi hanno metrature ampie e più dipendenti che dovrebbero restare a casa. Non si è compreso, inoltre, se lo Stato intenda intervenire in aiuto a queste attività ad esempio per sostenere l’adeguamento strutturale dei locali o l’acquisto dei materiali monouso richiesti per l’apertura in sicurezza”. Inoltre “Rf ha valutato subito come insufficienti gli aiuti a famiglie e imprese. Abbiamo presentato una interpellanza per comprendere la reale efficacia a sostegno di famiglie e imprese: quante richieste sono state presentate e quante accolte e se le dotazioni presenti siano sufficienti per fare fronte alle domande”. Poi ribadisce: “Rf resta dell’idea che servano finanziamenti a fondo perduto. Di qui la necessità del reperimento, nel minor tempo possibile, di un finanziamento estero”. Di questo, però, nulla si sa, anche se la settimana scorsa Anis, l’associazione industriali, ha parlato di “linee di credito esterne, su cui aspettiamo di ricevere notizie a breve”.

“Prendiamo atto – ha detto Sara Conti – che Anis evidentemente ha un contatto con il Governo maggiore di quello che attualmente hanno le parti politiche di opposizione, ma pensiamo anche di maggioranza. Eppure su questo punto è stato approvato un Odg unanime che dà mandato al governo di attuare, soprattutto sul finanziamento estero, una stretta collaborazione in primis con il Consiglio e poi certamente con le categorie, che a quanto pare hanno più informazioni della parte istituzionale. Al momento noi non abbiamo notizie di un imminente finanziamento in arrivo”.

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