Rete lascia governo e maggioranza: “Non ci sono più le condizioni”. Guarda il video

Rete lascia governo e maggioranza: “Non ci sono più le condizioni”. Guarda il video

“Riteniamo che non ci siano più le condizioni per andare avanti con questa maggioranza”.

Così il Segretario di Rete Emanuele Santi in conferenza stampa ha annunciato il ritiro della delegazione del movimento dal governo.

“All’inizio della legislatura – ha detto – ci siamo presi l’onere di risollevare il paese da una crisi economica e sociale. Abbiamo fatto tanto, messo in sicurezza il paese con riforme e interventi importanti. L’immobilismo su cui si è impantanato il governo è manifesto. Non c’è la volontà di proseguire con le riforme e gli interventi per la messa in sicurezza del paese. Predominano la salvaguardia di sprechi e orticelli che non si vogliono colpire. C’è un clima preelettorale, serve un paese che risolva i problemi e non a vivacchiare. Serve una spinta per portare a termine le riforme che oggi non c’è”.

Il presidente Matteo Zeppa ha ricordato che sono stati “anni difficili affrontati con coraggio. C’era un patto chiaro per una stagione di riforme che è iniziata e non si è conclusa. L’odg è un atto politico con motivazioni chiare. L’abbiamo presentato e messo a disposizione per eventuali modifiche ma in 10 non ci ha cercato nessuno. Solo ieri sera nelle dichiarazioni di voto. Non c’è più la spinta per il governo, forse un certo timore per affrontare le urne.

L’Odg non è un atto di sfiducia a Marco Gatti, che in questi anni ha fatto spesso da mediatore. Rete si è sempre posta come quella che valutava i progetti di legge in base all’impatto sulla società. Qualcuno ha paura di fare riforme impopolari che però è necessario fare. Non siamo più disponibili a vivacchiare”.

“Dal nostro punto di vista – ha aggiunto il Segretario alla sanità uscente Roberto Ciavatta – è la fine di un’esperienza di governo. Siamo coscienti di che è necessario fare le riforme necessarie per portare in sicurezza un bilancio che ancora in sicurezza non è. Fin da subito, i gruppi che non hanno vissuto legislatura precedenti, hanno barattato qualche delibera in Congresso per dei voti in Consiglio. Dopo la pandemia abbiamo portato a casa poche, pochissime riforme con grande difficltà ma subito è partito il timore per le riforme.

Perché le riforme che portiamo avanti noi ci vengono bloccate prima ancora di essere discusse? Stare al governo ha senso se si fanno cose utili al paese. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta. Ora è giusto che sia la popolazione a decidere. Come Rete saremo garanti dall’opposizione di quanto viene fatto”.

 

digià

 

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