A causa del corteo, animato da urla, cori da stadio e sonori fischi, il traffico su viale Ceccarini per più volte è andato in tilt.
I manifestanti, non appena sono arrivati davanti alla sede del Comune di Riccione, hanno prima alzato in cielo la propria sciarpa bianca con la scritta “No alla tassa di soggiorno” e poi hanno coperto interamente la scritta “Comune di Riccione”, che capeggia nella hall del municipio, con le sciarpe.
Direi che tutto ciò è un chiaro messaggio inviato ai sindaci, all’assessore regionale Melucci e al presidente della Regione Vasco Errani.
I titolari degli hotel, gli agenti di viaggio, i campeggiatori e i bagnini sono contrari all’introduzione di una nuova imposta nel nome della crisi dei bilanci pubblici.
Davide Urban, direttore regionale di Confcommercio, dichiara: “Qui siamo tutti rappresentanti, da Piacenza a Gabicce. Questa tassa la pagheremo tutti noi e in questo momento di crisi saremo costretti a licenziare perché non riusciremo a chiudere i bilanci”.
Riccione è quindi diventata la capitale della protesta regionale e la manifestazione di ieri rischia di essere solo la prima di una lunga serie.
Fonte: (corsivo) “Il Resto del Carlino”