Riccione: Ragazza fuma spinello a scuola e si sente male, parla il preside

Riccione: Ragazza fuma spinello a scuola e si sente male, parla il preside

Giuseppe Ciampoli, preside del Savioli, dichiara: “Non sparate sulla scuola. Abbiamo trasformato questo istituto in una caserma. Cosa possiamo fare di più? Partiamo da una precisazione, la ragazza ha fumato fuori dall’istituto, appartandosi con il compagno. Questo per un motivo molto semplice, durante la ricreazione gli insegnanti e i bidelli svolgono un’azione di controllo nei vari spazi dell’istituto. Qui le regole sono chiare e per un cellulare usato durante la lezione uno studente rischia fino a 5 giorni di sospensione. Una volta rientrata in classe la ragazza si è sentita male, non riusciva a parlare e ha scritto il biglietto indirizzato al 14enne, attraverso il compagno di banco perché lo passasse. Ma il ragazzo si è spaventato vedendola stare male ed ha chiesto aiuto. Così sono scattate le procedure di primo soccorso, incluso lo svuotamento dell’aula. A quel punto ho chiesto un approfondimento diagnostico sulle cause del malore e la ragazza ha ammesso quello che era accaduto. Abbiamo oltre 200 ragazzini di prima e almeno 150 di seconda, tutti sotto i 16 anni ma con le sigarette in tasca. Significa che qualcuno gliele vende comunque. Come istituto abbiamo vinto un premio per avere ideato un nuovo cocktail analcolico, ma quando i ragazzi escono alla sera chi li guarda?”.

Qualche giorno fa a Riccione una studentessa 15enne si è sentita male dopo aver fumato uno spinello fuori dall’istituto tecnico alberghiero “Savioli”.

Il compagno di classe, un 14enne che le ha dato lo spinello, è stato dai carabinieri al Tribunale dei minori di Bologna.

E’ stato Ciampoli a chiamare i carabinieri quando è venuto in possesso del bigliettino scritto dalla ragazza e indirizzato al ragazzo che le aveva venduto lo spinello.

Il preside del Savioli ha parlato in modo schietto, non ha cercato giustificazione, però ha voluto dividere la responsabilità della scuola da quelle dei genitori nel crescere i figli.

Fonte: (corsivo) “Il Resto del Carlino”

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