Richard Owen, San Marino, Times

Richard Owen, San Marino, Times

ORIGINALE SEGUITO DA TRADUZIONE


—————————————-
Haven was not always a dirty word in San Marino

The smallest independent state in Europe, known as a tax haven, has often served as a refuge of one kind or another

Richard Owen, San Marino

Recommended (1)

To some in San Marino, arrests of bank officials by Italian prosecutors and demands for an end to tax evasion by the Italian Finance Ministry and the Bank of Italy amount to an assault on the republic’s sovereignty and the 1939 treaty between the two states.
“Welcome to the ancient land of freedom,” reads the sign over the road as travellers enter San Marino from Rimini at what used to be the frontier and customs post.

According to Marino Cecchetti, a leading local historian who runs a website — Libertas — to defend San Marino’s traditions: “There is a lot of talk about transparency. We need transparency as well between Italy and San Marino. We need to restore trust. If the move away from banking secrecy and the signing of international agreements on financial transparency achieve that, then so much the better.”

It is unfortunate, Professor Cecchetti argues, that San Marino has become identified in the minds of many as only a tax haven, a relatively recent phenomenon.

But then the republic, the smallest independent state in Europe, covering 60 sq km, has often served as a refuge of one kind or another. It has been occupied only twice — by Cesare Borgia in 1503 and by Cardinal Giulio Alberoni in 1739.

According to legend, it was founded by San Marino, a stonemason from Dalmatia, in AD301 for Christians seeking refuge from the Emperor Diocletian. In 1849, during the struggle for Italian unity, Giuseppe Garibaldi sought refuge at San Marino. It also gave protection to more than 100,000 refugees in the Second World War.
However, not all of those seeking shelter are now welcome. A report on Friday in Tribuna, the local paper, suggested that the Italian Mafia had salted away at least €1.5 billion (£1.3 billion) in San Marino.

That is the kind of reputation that the state is now striving to shake off, partly because it has no choice. Not only Italy but also the G20 nations are taking a tough stand.

“We have always seen off our enemies by using our intelligence rather than force of arms,” Professor Cecchetti said. “These battlements [in San Marino] have not often been necessary. What we need to do now is use that intelligence to give San Marino a role in the world worthy of its past.”
—————————————————————-
TRADUZIONE

Paradiso non è sempre stata una brutta parola a San Marino

Il più piccolo Stato indipendente d’Europa, noto come paradiso fiscale, è spesso servito come un qualche tipo di rifugio

Richard Owen, San Marino

Per alcuni a San Marino, gli arresti di funzionari di banca da parte dei Pubblici ministeri italiani e le richieste di porre fine all’evasione fiscale da parte del Ministero delle Finanze italiano e la Banca d’Italia equivalgono ad un assalto alla sovranità della Repubblica e al Trattato del 1939 tra i due Stati.

“Benvenuti nell’antica Terra della libertà”, recita l’iscrizione sulla strada quando i viaggiatori provenienti da Rimini entrano a San Marino, superando ciò che in passato fungeva da frontiera e posto doganale.

Marino Cecchetti, un famoso storico originario del luogo che cura un sito Internet – Libertas – per difendere le tradizioni sammarinesi, afferma: “Si parla molto di trasparenza e ne abbiamo bisogno anche tra San Marino e l’Italia. Dobbiamo recuperare la fiducia. Se riuscissimo a fare questo abolendo il segreto bancario e siglando accordi internazionali in materia di trasparenza finanziaria, tanto meglio.”

Per il Professore Cecchetti è una peccato che molti identifichino San Marino unicamente come paradiso fiscale, un fenomeno piuttosto recente.

Ma la Repubblica, il più piccolo stato indipendente d’Europa, che si estende su una superficie di 60 kmq, è spesso servita come un qualche tipo di rifugio. È stata occupata unicamente due volte – da Cesare Borgia nel 1503 e dal Cardinale Giulio Alberoni nel 1739.

La leggenda narra che la Repubblica è stata fondata da San Marino, un tagliapietre proveniente dalla Dalmazia, nel 301 d.C, per Cristiani che cercavano di scappare dall’Imperatore Diocleziano. Nel 1849, durante la guerra per l’Unità d’Italia, Giuseppe Garibaldi si rifugiò a San Marino che ospitò più di 100.000 sfollati durante la Seconda Guerra Mondiale.

Oggi, tuttavia, non tutti coloro che chiedono ospitalità sono i benvenuti. In un articolo apparso lo scorso venerdì su Tribuna, un quotidiano locale, si sosteneva che la Mafia italiana avesse depositato almeno 1,5 miliardi di euro (l’equivalente di 1,3 miliardi di sterline) a San Marino.

Il Paese sta cercando di scrollarsi di dosso questa reputazione, in parte perché non ha scelta: infatti, non solo l’Italia, ma anche le nazioni del G20 stanno prendendo una dura posizione nei suoi confronti.

“Abbiamo sempre allontanato i nemici utilizzando la nostra intelligenza piuttosto che la forza delle armi” sottolinea il Professor Cecchetti. “Questi bastioni [a San Marino] non sono stati necessari spesso. Dobbiamo ora utilizzare quella intelligenza affinché a San Marino possa essere riconosciuto a livello internazionale un ruolo degno del suo passato.”

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy