Riforma pensioni secondo Podeschi, Sanita’. Agenzia Dire Torre 1

Riforma pensioni secondo Podeschi, Sanita’. Agenzia Dire Torre 1

PENSIONI. PODESCHI: “COSI’ TRA 50 ANNI VALORI INSOSTENIBILI” 

PROIEZIONI: NEL 2058 SPESA A 1.700 MLN CONTRO 900 MLN DI RACCOLTA 

Una riforma necessaria, alla luce delle proiezioni sui fondi pensioni dagli esiti “non incoraggianti”. Nella relazione ai progetti di legge che costituiscono la riforma previdenziale, presentata dal segretario di Stato per la Sanita’, Claudio Podeschi, si attesta che allo stato attuale, “il fondo pensioni, nel suo complesso, non e’ in grado di rimanere in equilibrio nel medio-lungo periodo”. La principale causa dello squilibrio, viene individuata “nel rapido e forte incremento del numero delle prestazioni erogate rispetto ai lavoratori attivi”, un rapporto che quasi si triplica nei 50 anni di proiezione, “senza che vi sia, a compensazione, un aumento della raccolta dei contributi o una diminuzione delle pensioni medie”.

    Le previsioni su un raggio temporale di mezzo secolo registrano una crescita della spesa per le pensioni sul Titano che passa da 100 milioni di euro nel 2009 a oltre 1700 milioni nel 2058, con un tasso di crescita annuo nei 50 anni del 5,6%”.
 Contemporaneamente la raccolta contributiva passa da 100 milioni nel 2009 a circa 900 milioni nel 2058, con un tasso di crescita sui 50 anni del 4,2%. La maggiore crescita della spesa per le pensioni, motiva il segretario Podeschi, non e’ prodotta da un incremento degli importi medi delle rate. Le pensioni medie crescono infatti di circa il 2,9% annuo, mentre i salari di circa il 3,4%. Cio’ e’ dovuto all’evoluzione demografica delle gestioni, “quella dei subordinati in primis” che porta il rapporto tra numero delle prestazioni pensionistiche  e lavoratori attivi dal 31% nel 2009 al 78,6% nel 2058. Si tratta di “un valore insostenibile per qualsiasi sistema previdenziale”. Ad ogni modo, il segretario di Stato ritiene non opportuno abbandonare il sistema a ripartizione, come quello attuale, per passare al contributivo, seguendo i passi recenti compiuti in Italia: “Tale passaggio- spiega- richiederebbe aliquote di versamento ben piu’ elevate, con una restituzione di rendite vitalizie assolutamente inadeguate a un sistema sociale come quello sammarinese”.
    Ma un intervento e’ necessario “per completare il percorso avviato negli anni passati e mettere in sicurezza il nostro prezioso sistema- prosegue Podeschi- garantendo anche ai piu’ giovani una prestazione previdenziale decorosa e sostenibili”.
 Con questi obiettivi e’ stata predisposta la riforma. Tra i punti cardine indicati nella relazione, sono sottolineati la creazione di tre macrocategorie all’interno della gestione unica del fondo pensioni: lavoratori dipendenti, autonomi e agricoltori. L’eta’ pensionabile si alza a 66 anni. E’ stato poi introdotto un contributo di solidarieta’ fra pensionati e lavoratori attivi sulle pensioni ordinarie, agendo per scaglioni e in modo proporzionale e progressivo. Si introduce infine il sistema di previdenza complementare: l’opzione scelta e’ quella di creare un fondo pensione gestito dall’Iss per tutte le categorie di lavoratori, la contribuzione del fondo e’ ripartita in modo uguale tra datori di lavoro e lavoratori, il contributo non dovra’ essere superiore al 4% sull’imponibile previdenziale dei lavoratori dipendenti.   

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