Annamaria Gradara del Nuovo Quotidiano di Rimini: I soci di Aeradria hanno deciso di ricorrere al “concordato in continuità”, una nuova procedura introdotta dal Governo Monti /
In tribunale per continuare a volare /
La società di gestione dello scalo riminese guadagna tempo nei confronti dei creditori. Dovrà essere presentato un nuovo piano industriale. Confermati aumento di capitale e prestito
RIMINI. L’ancora di salvezza per Aeradria si chiama “concordato in continuità”. Un nuovo strumento, previsto dal Decreto Sviluppo del Governo Monti, entrato in vigore da pochissime settimane (ai primi di settembre). “Concordato”: una parola che spaventa. Che evoca scenari fallimentari. Ma mette subito le mani avanti il presidente della Provincia Stefano Vitali, e con lui gli altri soci di Aeradria (a partire dai maggiori: Comune di Rimini, Camera di Commercio, Rimini Fiera), che ieri mattina, riuniti in assemblea, hanno deliberato di dare mandato al cda di ricorrere alla nuova procedura per risolvere i problemi di carattere economico-finanziario che stanno mettendo in serie difficoltà l’azienda di gestione dello scalo riminese. “Il messaggio che vogliamo inviare è di un passaggio positivo” scandisce Vitali. (…)
Tecnicamente, ciò che dovrà ora succedere è la presentazione di una “domanda in bianco” al Tribunale di Rimini. La documentazione completa sul piano di rientro economico-finanziario e sul piano industriale, potrà essere presentata in una seconda fase: si avranno da un minimo di 60 ad un massimo di 120 giorni. I finanziatori, vengono garantiti dal fatto che, nel malaugurato caso di default, potranno recuperare quanto versato senza finire nel calderone del “ceto creditorio”. Particolare di non poco conto: il piano che l’azienda dovrà presentare, dovrà essere avallato da una professionalità indipendente. (…)