Rimini: Anche il Comune dice no alla manovra economica del Governo

Rimini: Anche il Comune dice no alla manovra economica del Governo

Il Comune di Rimini ha aderito alla protesta promossa dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) che penalizza fortemente le comunità e gli enti territoriali locali.

Con una “lettera aperta” il sindaco Andrea Gnassi ha ritenuto di spiegare direttamente ai cittadini riminesi i motivi dell’adesione contro una manovra che preferisce togliere ai Comuni, che ogni anno portano alle casse dello Stato oltre 3 miliardi di euro, invece di colpire là dove le risorse si sprecano realmente, con la prospettiva di essere costretti ad aumentare le tasse o a chiudere i servizi.

Pur aderendo totalmente ai contenuti della protesta, per senso di responsabilità verso i cittadini il sindaco ha deciso che gli uffici dell’anagrafe, impegnati in questi giorni a ricevere per conto dell’Ausl le autocertificazioni del ticket sanitario, non saranno chiusi continuando a svolgere la loro attività.

 

“Care Cittadine, cari Cittadini,

oggi in tutta Italia i Comuni sono impegnati in una forma di protesta verso il Governo contro la manovra economica.

La forma di protesta scelta dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) è quella di procedere alla chiusura degli Uffici di Anagrafe e Stato Civile e contestualmente comunicare al Prefetto e per suo tramite al Ministro dell’Interno che questo Comune non è più in grado di dare i servizi ai cittadini.

In considerazione del fatto che i nostri Uffici di Anagrafe sono in questi giorni impegnati anche per gli adempimenti connessi all’istituzione del Ticket sanitario, anch’esso introdotto dal Governo, per senso di responsabilità e servizio nei Vostri confronti, pur aderendo totalmente ai contenuti della protesta, gli uffici svolgeranno la loro attività.

Ritengo necessario, anche attraverso queste poche righe, che i Riminesi sappiano che i Comuni, primo presidio dello Stato nei confronti della Comunità, sono arrivati a questa forma di protesta perché non sono riusciti a far cambiare una manovra economica, sicuramente necessaria per il futuro del nostro Paese, ma profondamente sbagliata per le parti che riguardano le istituzioni territoriali locali.

Un Comune, noi che ne siamo gli Amministratori grazie alla Vostra fiducia, non può non reagire quando vede la concreta possibilità che la qualità della vita dei cittadini sia destinata a peggiorare.

Tutti Voi ci avete eletto con la fiducia e l’aspettativa che il nostro impegno, indipendentemente dall’appartenenza politica, fosse quello di migliorare i servizi e le prestazioni in tutti i settori e di difendere i vostri diritti.

Oggi non è più possibile perché si preferisce togliere ai Comuni invece di andare a vedere dove le risorse si sprecano realmente.

Ogni anno i Comuni hanno portato soldi alle casse dello Stato per un totale di oltre 3 miliardi di Euro.

Lo Stato continua a sprecare e noi siamo costretti ad aumentare le tasse o a chiudere i servizi.

Ho deciso di scrivere perché ognuno di Voi possa rendersi conto che la protesta che i Comuni e l’Anci stanno facendo non è la protesta della “casta” ma di chi lavora seriamente per rendere i nostri Comuni ed il nostro Paese sempre più solidi, competitivi e vivibili”.

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