Nel giro di 2 anni le segnalazioni di operazioni finanziarie sono triplicate da 1.000 nel 2008 alle 3.000 del 2010, di cui 1.250 solo nei primi 3 mesi dell’anno.
Di queste 436 provenivano dalla provincia di Rimini.
Le evasioni fiscali sono causate da operazioni societarie fittizie che fanno entrare nel territorio capitali di dubbia provenienza.
Da gennaio a giugno ci sono state 10.963 segnalazioni per evasione fiscale, più del 51% del valore dell’intero 2010.
Il maggior imponibile fiscale accertato si aggira intorno agli 87 milioni di euro (+54%) e la maggiore imposta accertata è oltre i 16 milioni di euro.
Il segretario regionale Cgil Anna Salfi dichiara: “Sta cambiando la natura della criminalità organizzata che da fenomeno criminale tradizionale si sta evolvendo sempre più verso forme di infiltrazione criminale e di radicamento delle attività legali”.
Il segretario generale Cgil Graziano Urbinati afferma: “Non dimentichiamo che Rimini confina con San Marino che è un vero e proprio paradiso fiscale. La riviera presenta ampie dimensioni di lavoro irregolare e di evasione fiscale. Sono note a tutte le vicende giudiziarie delle maggiori banche sammarinesi con l’arresto dei vertici, le accuse di riciclaggio di soldi della mafia, della camorra e della ‘ndrangheta, con il rientro in Italia di 5 miliardi di euro mediante lo scudo fiscale”.
Fonte: (corsivo) “Il Corriere di Romagna”