Rimini Calcio, De Meis: ‘Il mio no a Luukap’. Corriere Romagna

Rimini Calcio, De Meis: ‘Il mio no a Luukap’. Corriere Romagna

Corriere Romagna: Trattative, voltafaccia, stipendi: la verità di De Meis / Ma se quell’ormai “famoso” 30% di quote resta congelato, la stagione è a rischio

RIMINI. «Sfiderei chiunque a rifiutare una proposta di 1.700.000 euro per una società di Lega Pro». E’ l’inizio del lungo monologo del presidente biancorosso Fabrizio De Meis durante la conferenza stampa convocata d’urgenza per rispondere al comunicato di martedì di Luukap. Ed è anche un modo, ormai doveroso, per spiegare, da parte sua (il presidente nel preambolo parla di prove inconfutabili), come si è sviluppata l’estenuante e a questo punto inutile trattativa con il gruppo italo-inglese.

Si parte dall’ultimo atto. «Mi è arrivata la loro proposta alle 21.06 di domenica sera (parliamo del 21 febbraio, ndr) con l’ultimatum fissato per le 12 del giorno dopo. Era una proposta articolata e coinvolgeva altri soggetti. Si parlava dell’acquisto del 70% della società al prezzo di 10 euro, avrei dovuto rinunciare ai 100.000 euro di caparra confirmatoria che ho versato nei conti della Rimini Calcio. Ma non solo: dovevo dare a loro 300.000 euro e lo stesso doveva fare Daniele Conti trasferendo a loro 50.000 euro. Il direttore generale Angelo Palmas doveva rassegnare immediatamente le dimissioni e lo stesso, ma a partire dal 1° giugno, doveva fare il direttore sportivo Ivano Pastore (entrambi hanno ancora due anni di contratto, ndr). Infine io dovevo concedere un pignoramento sul marchio Cocoricò fino al febbraio 2017 a garanzia di poste debitorie che loro conoscono bene. Quindi avrei dovuto cedere la società a queste condizioni e a Luukap per società o persone da indicare, cioè magari a un soggetto che non conosco». (…)

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