Rimini. Camerieri e cuochi introvabili: un hotel su dieci spegne i fornelli

Rimini. Camerieri e cuochi introvabili: un hotel su dieci spegne i fornelli

Camerieri e cuochi introvabili: un hotel su dieci spegne i fornelli

Dopo il Covid, il 10% delle strutture a Rimini ha rivisto l’offerta dicendo addio alla pensione completa Rinaldis: «Il problema del personale resta. Vanno riviste tante cose del lavoro stagionale, inclusa la Naspi»

Camerieri e aiuto cuochi introvabili. Spese che non tornano e un modello turistico che sta cambiando. Così circa il 10% degli hotel a Rimini ha detto addio alla pensione competa dopo il Covid. In piena pandemia le limitazioni imposte dalle norme avevano ridimensionato l’utilizzo della cucina e del servizio di pensione completa. Poi è arrivata la grana del personale, introvabile, a cui si è aggiunto il caro energia. Così tanti hanno deciso di non tornare all’antico. «Nelle ultime due-tre stagioni un hotel su dieci ha cambiato la propria offerta non proponendo più la pensione completa – premette la presidente di Federalberghi Patrizia Rinaldis -. Si tratta di circa un centinaio di strutture. Ciò nonostante Rimini ha una quantità di alberghi che consente al turista di trovare l’offerta che desidera. La pensione completa si trova ancora, ma tanti stanno virando verso un nuovo prodotto, per altro richiesto dagli stessi clienti». Con una fava si prendono due piccioni, e la ricerca di personale diventa meno ossessiva e problematica. «Oggi abbiamo circa 900 alberghi a Rimini ai quali aggiungere 150 Rta (residence ndr). Se pensiamo che arrivati a questo punto della stagione potremmo avere tra i due e i tre elementi negli staff ancora mancanti, bene si capisce l’entità del problema personale» (…)

Articolo tratto da Resto del Carlino

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