Annalisa Boselli – Corriere Romagna: I titolari di un gruppo di attività, assistiti dall’avvocato Pecci, pronti alla battaglia legale: «Grave discriminazione, noi troppo penalizzati» /
Alcol vietato, il comitato fa ricorso /
Proibita la vendita dopo le 22. Enoteche e negozi non ci stanno: andiamo al Tar
RIMINI. Il Comune impedisce di vendere alcolici oltre le 22, il comitato “enoteche” fa appello al Tar dell’Emilia Romagna. Contro il “proibizionismo” di Palazzo Garampi, una decina di enoteche e rivenditori di alcolici hanno mosso un ricorso al Tar, assistiti dall’avvocato Marzio Pecci, in opposizione alla delibera del Consiglio comunale che, modificando il regolamento di polizia urbana, vieta a pubblici esercizi, nei circoli e nelle associazioni culturali di vendere bevande alcoliche di qualsiasi gradazione in bottiglie di vetro oltre le dieci di sera. Una vera e propria «discriminazione», sostiene il comitato, che ha avanzato anche una richiesta danni ancora non quantificata. «L’orario – afferma Stefano Muratori, presidente del comitato – è assurdo. In estate i turisti escono alle 10 di sera: questa non è una limitazione, è un colpo di grazia che va a colpire le due ore centrali della giornata. Questo provvedimento va a danneggiare almeno un terzo dell’incasso della giornata. In più, non si potranno vendere nemmeno tutti i souvenirs o i prodotti tipici come una bottiglia di sangiovese o il limoncello o la grappa o l’amaro». Ma quel che più infastidisce è che si tratta di un provvedimento che non colpisce tutti allo stesso modo. «E’ stato sollecitato dalle associazioni di categoria per favorire bar e locali da ballo a discapito nostro. Siamo stati sempre la spina nel fianco perché pratichiamo prezzi più bassi». E adesso, con la delibera entrata in vigore l’estate scorsa, attività come supermarket, enoteche e rivendite rischiano a partire dalla prossima stagione estiva di veder sfumati centinaia di euro al giorno ad attività. (…)