Ieri il presidente dei bagnini Giorgio Mussoni ha ammesso di non essere convinto dal decreto sviluppo.
Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti aveva trovato il modo per concedere agli operatori balneari 90 anni di diritti sulla spiaggia, poi ridotti a 20 dopo le osservazioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Mussoni dichiara: “Il diritto di superficie non è la strada giusta per risolvere la questione del rinnovo delle concessioni demaniali. Si teme un eccessivo aumento dei costi per gli operatori e lo stravolgimento delle peculiarità del modello dei servizi sulla spiaggia”.
La Confartigianato chiede al Governo di rinunciare alla parte riguardante la “questione spiaggia” invitandolo a ripartire dal dialogo fra le parti e dalle proposte condivise in passato.
Mussoni inoltre critica il comportamento dei suoi colleghi: “Non si può rinnegare un documento condiviso e far saltare un tavolo di concertazione. Servono maggiore coerenza e affidabilità”.
A quanto pare, il diritto di superficie non sembra in grado di coprire tutte le concessioni demaniali.
Interviene anche l’onorevole del Pdl Sergio Pizzolante: “La professionalità dei bagnini non può essere spazzata via, dobbiamo trovare una forma di tutela per le imprese private che hanno investito tanto creando un valore commerciale che va riconosciuto”.
Ci sono 60 giorni di tempo per approvare o no il decreto, considerando ogni tipo di soluzione.
Chissà, magari qualche novità potrebbe spuntare fuori dopo i ballottaggi elettorali: i bagnini attendono.
Fonte: (corsivo) “Il Corriere di Romagna”