Simone Mascia – Corriere Romagna: Gnassi impone il silenzio
E “scarica” il debito Carim:
«Bloccati dal Concordato»
RIMINI. Nel polverone di Aeradria e con la Corte d’Appello che potrebbe ribaltare gli scenari, le regole auree da seguire sono basso profilo e stare zitti. Il monito arriva direttamente dal sindaco Andrea Gnassi, che ieri, dopo averci pensato sopra, ha fatto partire una nota in cui interveniva, tra l’altro, sulla vicenda del crac della società di gestione dello scalo aeroportuale. Troppo clamore, troppe notizie, troppe interviste in questi giorni. Già perché queste regole sembra che non tutti le stiano seguendo: il primo a finire nel mirino del sindaco è il presidente della Carim, Sido Bonfatti, “reo”, «ancorché indotto dalle notizie dei giorni precedenti», di avere «contravvenuto a questa richiesta».
Che tra l’altro, sottolinea il primo cittadino, è arrivata anche da tutti coloro seduti al tavolo di venerdì, quello in cui sono stati chiesti i soldi ai rappresentanti del mondo economico per mandare avanti il Fellini in vista del bando. Tutti concordi, assicura ancora il sindaco, nel pensare che «sono dannose, per il sostegno economico da parte dei privati di un piano di azioni commerciali presso l’aeroporto, le notizie di stampa che fanno riferimento alle vicende passate di Aeradria». Insomma, le consegne del silenzio per il prossimo futuro sono ribadite. E non solo per Bonfatti, su cui però Gnassi torna alla carica, in riferimento alle accuse fatte proprio dal presidente Carim: ad Aeradria abbiamo anticipato 8 milioni e mezzo per gli Enti pubblici che, nonostante le garanzie date, vedi lettere di patronage, non li hanno restituiti. (…)
