Torna alla ribalta delle cronache l’indagine ‘Criminal minds’
Corriere di Romagna: Spacciatore torna da Tirana
e si fa arrestare all’aeroporto
dopo otto mesi di latitanza
RIMINI. Espulso come clandestino dall’Italia, nonostante Bellaria fosse la sua casa da anni (ci vivono moglie, figli, fratello) per poter continuare a tener coperto un “affluente” dell’infinita indagine “Criminal minds”, era diventato ricercato internazionale quando, chiusa l’inchiesta, la procura gli aveva contestato la detenzione in concorso (con un altro albanese anch’esso rispedito in patria) di mezzo chilo di cocaina, rinvenuta nel gennaio del 2011 in un giardino di sua pertinenza. Edmond Zaimi, però, di stare lontano dai propri affetti, non ne voleva più sapere. Per questo da tempo aveva iniziato a parlare con la procura di Rimini per costituirsi. E ieri ha acquistato un biglietto per il volo da Tirana in atterraggio al Fellini alle 20,40. Non ha usato un nome falso ma il suo che, essendo inserito in banca dati, quando è stato controllato dalla polizia di frontiera dell’aeroporto, ha fatto schierare la Polaria al gate d’uscita dove è stato arrestato. (…)
Zaimi, che è difeso dall’avvocato di fiducia Sonia Raimondi, è finito nel filone droga dell’inchiesta della guardia di finanza di Rimini ribattezzata “Criminal minds”, ginepraio di intrecci tra Italia e San Marino che all’inizio dell’anno ha portato all’esecuzione di venticinque misure di custodia cautelare (tra cui anche un finanziere), al sequestro di beni mobili e immobili (13 in tutto) e di una società sammarinese per il noleggio di auto di lusso.
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