Rimini. Crisi economica e maltempo: Turismo, una ‘Caporetto’. Corriere Romagna

Rimini. Crisi economica e maltempo: Turismo, una ‘Caporetto’. Corriere Romagna

Corriere Romagna: Crisi economica e maltempo, la Provincia divulga i dati dei primi cinque mesi dell’anno. «I numeri confermano i timori» /
Turismo, una “Caporetto” /
Crollo da gennaio a maggio: arrivi meno 6,1% e presenze meno 5,9

RIMINI. La crisi e il maltempo, l’estate che non parte, il nubifragio che fa il resto. Morale? La riviera delle vacanze batte in testa: meno 5,9 per cento nelle presenze dei primi cinque mesi dell’anno (11,1 sul fronte italiani). Una buona notizia? Gli stranieri aumentano. E i russi dilagano. Il quadro viene disegnato dalla Provincia, dall’assessore al turismo Fabio Galli (Pd).
I dati. L’assessore regionale al turismo Maurizio Melucci, aveva avvertito: la crisi economica rischia di scaricarsi sull’industria delle vacanze. «I numeri confermano questi timori» spiega Galli.
Dopo una trimestrale gennaio-marzo cautamente incoraggiante, i dati gennaio-maggio attestano un calo del 6,1% degli arrivi e del 5,9% delle presenze. A determinare tale flessione i 60 giorni tra aprile e maggio che registrano decrementi evidenti, non tanto sul segmento estero (che anzi «chiude il parziale dei cinque mesi con + 9% negli arrivi e + 5,5% nelle presenze, con una incoraggiante ripresa del mercato tedesco e un altro salto in avanti di quello russo») ma su quello nazionale, che tradizionalmente rappresenta oltre i trequarti del totale.
Gli arrivi italiani, nel periodo gennaio-maggio, diminuiscono del 10,4% mentre le presenze dell’11,1%.
«Tengono i flussi dall’Emilia Romagna, si abbassano quelli della Lombardia e del Veneto – precisa Galli -. A questo punto dell’anno, seppur il dato sia ovviamente privo della stagione estiva, le presenze russe (212.104, + 10% sul 2012) sono seconde in assoluto, dietro per un soffio alla sola Emilia Romagna (213.128). Quelle tedesche (164.990, + 39,3% sull’anno precedente) sono al quarto posto assoluto. Peraltro andrebbe ancora una volta rimarcato adeguatamente come in contrazione proporzionale al segmento italiano delle presenze russe e tedesche, veicolate a Rimini soprattutto grazie allo scalo aeroportuale, ci troveremmo a commentare una situazione ai limiti dell’allarme rosso».
(…)

 

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