Cure a domicilio, ecco 6 infermieri di famiglia
Dopo Novafeltria a inizio febbraio la figura sanitaria di prossimità è attiva anche a Rimini e Riccione, ma ne servirebbero altri 60
La rivoluzione continua. Dopo il taglio delle automediche e l’annuncio della prossima apertura di un ambulatorio infermieristico al Pronto soccorso dell’Infermi, il mosaico riorganizzativo dell’Ausl Romagna in funzione del mantra di una sempre maggiore ed efficente prossimità della cura – per ottimizzare i tempi di risposta sul territorio e alleggerire così il peso sugli ospedali – aggiunge un altro tassello. È quello della figura dell’infermiere di comunità, o più semplicemente ’di famiglia’, ossia sanitari adeguatamente formati i cui servizi sono rivolti a tutti i cittadini residenti nel territorio di competenza, compresi quelli che non rientrano nell’assistenza domiciliare e che necessitano anche di interventi di tipo sociale. Una figura quella dell’infermiere di famiglia che, così pensata, prima era attiva solo a Novafeltria, e Ravenna ampliando lo sguardo a tutta l’area di competenza dell’Ausl Romagna, e che adesso, dal primo febbraio scorso, è sbarcata anche a Rimini e Riccione, con sei professionisti che hanno concluso il percorso di formazione disposto dall’Azienda in collaborazione con l’Università di Bologna e sono entrati in servizio così divisi: due a Rimini, due a Riccione, uno per il nucleo operativo di continuità assistenziale territoriale e uno in aggiunta a quelli già presenti a Novafeltria (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino