Nuovo Quotidiano di Rimini: I lavoratori hanno lanciato una petizione on line in cui fanno proprio l’appello di alcuni giorni fa delle associazioni / I dipendenti: “Salviamo il Fellini” / “Giovedì in tribunale vogliamo esserci anche noi” / La Uil sulla riorganizzazione: “Paghino quadri e dirigenti”
RIMINI – (ag) “Salviamo l’aeroporto”. Questa volta l’appello viene da chi rischia davvero in prima persona. I lavoratori (una settantina) dell’aeroporto di Rimini “Federico Fellini”. “È arrivato il momento, per noi dipendenti, di rompere il silenzio e far sentire la nostra voce” scrivono in una mail inviata ieri ai giornali. Una breve nota per annunciare di avere lanciato una petizione on line (www.petizioni24.com/salviamo_laeroporto), già sottoscritta da tutti loro, indistintamente, facendo proprio “l’accorato appello” (di qualche giorno fa) delle associazioni di categoria del territorio.
“E’ una nostra iniziativa, autonoma rispetto all’azienda – spiega Marco Pesaresi, addetto ai servizi scalo, uno dei dipendenti che si sono fatti portavoce – Vogliamo dimostrare tutto il nostro attaccamento verso un lavoro che oltre a dare da mangiare ovviamente a noi, alle nostre famiglie, sostiene l’intero sistema Rimini”. Per confrontarsi e coordinarsi, i dipendenti di Aeradria hanno creato un gruppo su Facebook (chiuso): “Perché lavorando in turni è difficile incontrarci”. Grazie ai social network si sono creati un punto di aggregazione. Gli occhi sono puntati alla giornata di giovedì, quando il tribunale deciderà sulla procedura di concordato e dirà se per il “Fellini” ci sarà un futuro diverso dal fallimento. In tribunale ci saranno anche i lavoratori. (…)
