Rimini. Duemilacinquecento cresimandi in Duomo con il Vescovo Francesco

Rimini. Duemilacinquecento cresimandi in Duomo con il Vescovo Francesco

RIMINI. E’ vero: la gente che frequenta la Messa è in calo. Ed è vero pure che diminuiscono i matrimoni celebrati in chiesa. Ma ci sono segni nuovi di aria nuova attorno alla “questione-Dio”. Come per esempio il fenomeno degli incontri per i cresimandi e i loro genitori.

Siamo ormai alla quinta edizione e il fenomeno non solo non registra flessioni di sorta, ma oltre che nel numero, continua a crescere in qualità di partecipazione e in indici di gradimento. 1.600 tra genitori e figli al primo incontro. Oltre 1.700 domenica 6 marzo 2016, in un clima di ascolto, comunione e fraternità. Manca ancora il terzo ed ultimo incontro, domenica 13 marzo con il Vicariato Valmarecchia e Rimini nord, ma i numeri di questa edizione 2016 degli “Incontri con i cresimandi” sono impressionanti. Che ci fanno ragazzini di 11-12 anni con i loro genitori alla domenica pomeriggio in Basilica Cattedrale, a Rimini? 

L’incontro. L’Ufficio Catechistico Diocesano Rimini ha invitato coloro che devono ricevere (o hanno appena ricevuto) il Sacramento della Confermazione durante questo anno pastorale ad un incontro con i loro genitori alla domenica pomeriggio in Basilica Cattedrale. Il Vescovo di Rimini propone la figura di Zaccheo e la gioia che nasce dall’incontro con Gesù. Gioia, una felicità grande, sfacciatamente incontenibile. 

Gli Stadio e il Crocifisso di Giotto. Di che si tratta? Ogni anno il Vescovo scrive una lettera ai ragazzi che stanno per ricevere la cresima e li invita a venire con i rispettivi genitori in Cattedrale, a Rimini, per un pomeriggio di ascolto e di contemplazione.

Nella prima ora si tengono due maxi-incontri in parallelo: i ragazzi si radunano in Sala Manzoni (499 posti a sedere, che non sono sufficienti per gli oltre 700 partecipanti) seguiti dal direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano don Daniele Giunchi, il quale li ha aiutati a riflettere sull’icona evangelica di Zaccheo che – salito sull’albero di sicomoro perché basso di statura – viene invitato da Gesù a scendere e ad aprirgli la casa, cioè la vita, mentre i genitori si ritrovano in Duomo con il Vescovo, per ascoltare una meditazione sulla “buona notizia” della morte e risurrezione di Gesù – attraverso una rilettura particolareggiata del Crocifisso di Giotto . E poi ascoltano delle testimonianze dal vivo e in video di persone che non si mettono a “dimostrare”, ma riescono a “mostrare” la verità di quanto il Vescovo ha prima affermato. E cioè che è possibile, dopo duemila anni, incontrare Gesù nella nostra vita, oggi. E la tantissima gente ascolta assorta, grata e al termine non riesce a trattenere lacrime e festosi battimani. 

Domenica 6 marzo hanno dato la loro testimonianza Antonello, un detenuto della Casa “Madre del Perdono” dell’APGXXIII e una coppia di giovani sposi, Chiara e Mattia. La coppia riminese ha raccontato la sua vicenda: dalla voragine della droga e dell’alcool sono risaliti sentendosi “afferrati” da un Gesù vivo e simpatico, come diceva don Oreste Benzi. Appuntamento alle 15 incontrano in Cattedrale. 

Il Vescovo (alla scuola di don Oreste) ha preso in contropiede i genitori con una citazione degli Stadio. “Un giorno ti dirò che ho rinunciato alla mia felicità per te”. “La potete dire voi genitori ai vostri figli. – l’invito del Vescovo – Ma vi invito a sentirla, questa frase, dalle labbra di Gesù, che la rivolge a tutti e a ciascuno di noi…”. 

10 minuti di applauso. Al termine i ragazzi sono scesi in Cattedrale, accolti dall’applauso di ben 10 minuti dei genitori, mentre si sistemavano “ad aiuola” per terra davanti al presbiterio.

Impressionante è il minuto di silenzio che il Vescovo invita a fare con genitori e ragazzi davanti all’immagine del Crocifisso di Giotto, rilanciata attraverso un gigantesco maxi-schermo. 

Domenica prossima l’ultimo incontro, per i Vicariati Valmarecchia, Litorale Nord, Savignano-Santarcagelo. È facile prevedere un altro appuntamento dai numeri importanti e dall’audience altissima.

Comunicato Stampa Diocesi di Rimini




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