Simone Mascia – Corriere Romagna: Arsenali privati, boom di armi e di licenze /
La prefettura: a Rimini nessun pericolo ma le regole sono vecchie. Il rischio: disturbi psichici nascosti dai medici /
Denunce di possesso in aumento del 560 per cento. Richieste di pistole: respinta nel 2012 una su tre
RIMINI. Fucili e pistole per difesa personale ma anche per andare a caccia o per uso sportivo. La quantità di armi, denunciate in provincia, ha sfondato il muro delle quattromila unità, a cui aggiungere nel solo 2012 oltre 1.500 licenze rilasciate. Numeri in continua crescita – soprattutto quelli che arrivano dalla questura – da dove si scopre che sparso nel territorio riminese c’è un vero e proprio arsenale che appartiene a privati cittadini per i motivi più disparati. E che a volte rischia di essere usato fuori controllo, come accaduto all’uomo con problemi psichici che giovedì si è asserragliato in casa, in via Melucci, con i suoi sette fucili e due pistole, dopo avere minacciato la madre. Nulla che faccia suonare il campanello d’allarme a Rimini, segnalano dalla Prefettura da dove però chiariscono: a livello nazionale, non sempre sul rilascio dei permessi c’è la massima severità a monte. Tutto a causa a di «un decreto del ministero della Salute che andrebbe aggiornato». Boom di fucili. Ma andiamo con ordine e partiamo dai fucili, per il cui rilascio delle licenze ci si deve rivolgere alla questura: nel 2008 il numero era di 894, salito poi in modo esponenziale nel corso degli anni, passando dalle 1.012 del 2010, 1.210 del 2011 e le 389 dei primi tre mesi del 2012 per cui le stime non ancora pervenute prevedono di sfondare il muro delle 1.500 licenze. Stessa escalation per il numero di armi denunciate: 743 nel 2008, salite a 4.190 nel 2011, con un incremento del 560 per cento nel giro di quattro anni. E nel 2012, primi tre mesi, si è arrivati a 1.320. (…)
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