Vittorio Pietracci – La Voce di Romagna: “Dalla risorsa idrica il nostro futuro” / Turismo, dalle Bonifiche alle Municipalizzate: Enrico Santini parte da molto lontano per arrivare ai giorni d’oggi / L’agricoltura
era e resta un bene
ineguagliabile”
RIMINI. Non ci sono più le stagioni
di una volta. Che dal punto
di vista climatico le cose
siano cambiate di parecchio
dal 2000 (l’anno della grande
crisi idrica) ad oggi è sotto gli occhi
di tutti. Ne parliamo con un
grande esponente della bonifica,
membro dell’Associazione nazionale
Enrico Santini. (…)
“Oggi come oggi –
ammonisce Santini – la nostra attenzione
va posta prima di tutto sul risparmio
della risorsa idrica, che è limitata,
e poi sullo sfruttamento migliore
di essa per quello che può essere
l’apporto dell’agricoltura all’economia
e al turismo della nostra
Romagna. I nostri agricoltori, bravissimi,
e allora voglio fare una provocazione
: noi possiamo anticipare
il futuro se riusciremo a creare un sistema
dove il turista che viene in
Romagna ha nell’entroterra e nel
patrimonio agroalimentare il proprio
interlocutore privilegiato. La
nostra terra è sì terra di mare, ma ormai
il mare non basta più. C’è alle
nostre spalle una risorsa inestimabile
che ha nell’entroterra il suo
cuore pulsante. Solo così cresceremo
ancora”.
di una volta. Che dal punto
di vista climatico le cose
siano cambiate di parecchio
dal 2000 (l’anno della grande
crisi idrica) ad oggi è sotto gli occhi
di tutti. Ne parliamo con un
grande esponente della bonifica,
membro dell’Associazione nazionale
Enrico Santini. (…)
“Oggi come oggi –
ammonisce Santini – la nostra attenzione
va posta prima di tutto sul risparmio
della risorsa idrica, che è limitata,
e poi sullo sfruttamento migliore
di essa per quello che può essere
l’apporto dell’agricoltura all’economia
e al turismo della nostra
Romagna. I nostri agricoltori, bravissimi,
e allora voglio fare una provocazione
: noi possiamo anticipare
il futuro se riusciremo a creare un sistema
dove il turista che viene in
Romagna ha nell’entroterra e nel
patrimonio agroalimentare il proprio
interlocutore privilegiato. La
nostra terra è sì terra di mare, ma ormai
il mare non basta più. C’è alle
nostre spalle una risorsa inestimabile
che ha nell’entroterra il suo
cuore pulsante. Solo così cresceremo
ancora”.
