Adriano Cespi – Nuovo Quotidiano di Rimini: Intanto, l’inchiesta giudiziaria va avanti. Ed anche su Riviera di Rimini si configurerebbe il reato di bancarotta fraudolenta / RdR, patrimoni personali a rischio? / La banca Romagna Est chiede il rientro immediato di un prestito da 1,5 milioni / Spunta una fideiussione con sette firme. Dubbi su chi dovrà restituire la somma
RIMINI – L’inchiesta su Aeradria che ha portato al fallimento della Spa pubblica non è fatta di soli atti e interrogatori. Ma anche di esposizioni bancarie personali. Soldi, dunque. Milioni di euro che adesso gli istituti di credito vogliono indietro. Come nel caso di Riviera di Rimini Promotions, società fallita il 18 novembre scorso con un buco di 7,5 milioni, per cui la Procura potrebbe aprire un fascicolo per bancarotta fraudolenta. Ebbene, secondo indiscrezioni, in settimana, sarebbe arrivata sul tavolo del curatore fallimentare Giancarlo Ferruccini una lettera della banca Romagna Est con cui si pretende, a breve, la restituzione di un prestito da 1,5 milioni di euro. Una cifra consistente, insomma, che da qualche tasca dovrà pur uscire! Dai documenti che in questi giorni sono passati all’esame della curatela sono spuntate sei, sette firme di amministratori Rdr e rappresentanti delle associazioni di albergatori della provincia di Rimini apposte su fideiussioni bancarie. E quando si parla di fideiussioni s’intende un impegno solenne preso con l’istituto di credito, sottoforma di garanzie date: immobili, titoli ed altro, che, qualora questo impegno al rientro non dovesse essere rispettato, potranno essere aggrediti dal creditore (la banca) sotto forma di pignoramento. E quali beni, in questo caso, sono a rischio? Quelli delle sei o sette associazioni che costituiscono Rdr, evidentemente. (…)