Rimini Fiera: aumentano i ricavi e scende il debito. Rinviata la quotazione in borsa a causa della crisi. Palacongressi: taglio del nastro ad ottobre 2009

Rimini Fiera: aumentano i ricavi e scende il debito. Rinviata la quotazione in borsa a causa della crisi. Palacongressi: taglio del nastro ad ottobre 2009

63,1 milioni di euro di ricavi nel 2008 per la capogruppo Rimini Fiera Spa, con un +9,5% sul 2006, anno di raffronto utile, e 95,9 milioni per il Gruppo, +12% sul 2006. Numeri importanti quelli dichiarati ieri dalla Fiera di Rimini nell’annuale appuntamento con il bilancio. Il debito della capogruppo scende da 51 a 35 milioni, mentre per il 2009 sono attesi quattro nuovi prodotti. A dare le cifre della crescita e tracciare la rotta per il prossimo futuro è stato il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni, che ieri ha indicato i dati preconsuntivi di bilancio 2008.
In totale nel 2008, Rimini Fiera Spa, ha registrato 13.330 espositori (12.032 nel 2006), 1.725.563 visitatori (1.198.756 nel 2006) e 1.270.328 metri quadrati venduti (1.126.164 nel 2006).
Il nuovo palacongressi riminese, di cui Rimini Fiera è il soggetto attuatore, sarà inaugurato il prossimo ottobre e verrà gestito dalla società Convention Bureau controllata da Rimini Fiera. Vigileremo rigorosamente sui tempi di realizzazione e la qualità dei lavori ha detto Cagnoni.

Per il 2009 la previsione dei ricavi per Rimini Fiera Spa è di 58,2 milioni di euro (+13,9 % sul 2007, anno di raffronto utile) con un mol di 14,4 milioni di euro (-9,6 % sul 2007).

Il Gruppo, invece, prevede nel 2009 un fatturato di 90,7 milioni di euro ( +11,6 % sul 2007) ed un mol di 17,5 milioni (-5,3 % sul 2007).

Cagnoni si è poi soffermato sul tema della quotazione in Borsa: Con gli attuali scenari di mercato l’ingresso in Borsa è divenuto un obiettivo evidentemente non conseguibile e dovremo indicare un diverso percorso in grado di centrare due obiettivi strategici. Il primo: fare fronte al servizio del debito per la realizzazione del nuovo palacongressi per la parte che prevedeva una parziale alienazione delle azioni in possesso dei soci pubblici. Secondo: procedere comunque nell’ulteriore privatizzazione di Rimini Fiera.

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