Enrico Chiavegatti – Corriere Romagna: Evasione, infermiere col doppio lavoro e prostituta a partita Iva tra gli smemorati del Fisco / Tra libera professione in cliniche e in casa l’uomo ha omesso di dichiarare 124 mila euro. La brasiliana 226mila euro / Novanta i contribuenti completamente sconosciuti all’Agenzia delle Entrate, nel 2014 erano stati “solo” 53
RIMINI. Grazie al ritocco al rialzo dei “massimali” perseguibili penalmente, se la dovrà vedere solo con l’Agenzia delle Entrate l’infermiere che nel triennio 2011-2013 si è dimenticato di dichiarare entrate per 124 mila euro e 94 mila di Iva, frutto del secondo lavoro in cliniche o case private. A tradirlo il tenore di vita, una bella macchina e due moto di grossa cilindrata. Con lo stesso ufficio avrà le sue gatte da pelare la professionista del sesso, una brasiliana classe ’74, che si è dimenticata di possedere una partita Iva come “commerciante d’abbigliamento”. Non averla utilizzata per tanto tempo, ha attirato l’attenzione delle Fiamme gialle riminesi più del sito internet dove offre le sue grazie. Morale: l’accertamento ha stabilito che al Fisco deve giustificare 226mila euro guadagnati e nascosti tra il 2009 e il 2013. Il ministero delle Finanze rivendica anche mancati versamenti Iva per 50 mila euro. Due gli albergatori, uno di Riccione e l’altro di Cattolica, su cui le indagini sono tutt’ora in corso, finiti nel mirino della Finanza per un’evasione complessiva di oltre tre milioni di euro. Compaiono invece già nel registro degli indagati della procura della Repubblica i nomi dei responsabili legali di due imprese edili riminesi che hanno nascosto al Fisco rispettivamente un milione e 200 mila euro (incassati nel 2011) e 600 mila euro (nel 2013). Nonchè i vertici di una società estero vestita di componenti elettronici la cui sede vera è stata individuata dalla Tenenza di Cattolica non a San Marino ma nella Regina che ha omesso di dichiarare 11 milioni. (…)