San Marino. Centro Uffici: arricchimento a danno dello Stato ed a vantaggio di esponenti politici infedeli. L’informazione

San Marino. Centro Uffici: arricchimento a danno dello Stato ed a vantaggio di esponenti politici infedeli. L’informazione

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Centro uffici: stato permutò area che aveva pagato 24 miliardi di lire con terreni che ne valevano 3,3 / L’operazione fu sottratta al controllo del Consiglio / Nel caso di Andreoli, indagato per riciclaggio, il prezzo sproporzionato di 3,5 milioni di euro per 500 metri quadri, servì, secondo l’accusa, perché assecondasse l’affare nel Governo

“Una tra le più grandi occasioni di illecito arricchimento a danno dello Stato ed a vantaggio di esponenti politici infedeli”. Così la magistratura descrive l’affare del Centro Uffici dei Tavolucci, nell’ultima ordinanza che chiede ulteriori informazioni alle banche e finanziarie sammarinesi sul consigliere del Partito socialista Paride Andreoli e sui suoi familiari che, stando alle accuse, hanno partecipato al trasferimento dei denari ritenuti il frutto di tangenti inglobate in un prezzo sproporzionato rispetto al valore dei terreni. (…)

Nessuna stima. Neppure venne fatta una stima dei terreni, perché, rispose sempre Galassi, era “ritenuto finanziariamente conveniente l’accordo raggiunto con la controparte”. Lo stato pagò complessivamente circa 60 miliardi di lire per terreni che non erano stati stimati perché, in termini di operazione e di permuta, venne ritenuta vantaggiosa a prescindere. Salvo poi cambiare idea su una parte dell’area oggetto dell’affare, quella dove ancora oggi c’è lo sbancamento ben visibile e dove sorgeva l’edificio della ex Grey. Questa parte, acquistata a 24 miliardi, venne riceduta col motivo che non era più risultata “pienamente rispondente alle aspettative per una serie di fatti nuovi”, in particolare perché c’erano piante da salvaguardare. (…) In realtà una stima l’aveva fatta fare Ambrogio Rossini. Alla magistratura, fatti i debiti calcoli, risulta che complessivamente i terreni oggetto di permuta arrivavano a un prezzo di 3,3 miliardi di lire, mentre l’area che venne ceduta dalla Eccellentissima Camera, quella dell’ex Grey&Grey dove c’è oggi il cantiere aperto, lo stato l’aveva pagata 24 miliardi. (…)

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