Rimini. Giustizia troppo lenta, rischia il fallimento

Rimini. Giustizia troppo lenta, rischia il fallimento

Il Resto del Carlino Rimini:    «Rischio di fallire per colpa del Tribunale Pago per un errore fatto dal giudice» / Il magistrato aveva fissato l’udienza il giorno di San Gaudenzo

«Sto rischiando  il fallimento per colpa del Tribunale, certe volte ho la tentazione di farmi giustizia da solo». Pasquale Tenti, 46anni, piccolo imprenditore edile di Misano, dopo quasi tre anni di causa si è visto fissare quella che poteva essere finalmente l’udienza conclusiva. Peccato che fosse il giorno del patrono di Rimini, il 14 ottobre, San Gaudenzo, con il risultato che il giudice, una volta accortosi dello sbaglio, ha rinviato al 15 marzo. Prima non è possibile fare nulla, il magistrato ha rispedito al mittente anche la richiesta di decreto ingiuntivo preventivo, presentato dall’avvocato di Tenti, Stefano Caroli, in quanto «ritenuta la necessità di definire procedimenti di più antica data e conseguenti ordinanze (2010 e 2011)…». Insomma, il lavoro è talmente tanto che Tenti dovrà aspettare ancora prima di avere i suoi soldi. Nel frattempo c’è il rischio che chiuda i battenti, quei 330mila euro che deve avere da una cliente gli servono per pagare gli artigiani e sopravvivere.
I suoi guai cominciano nel 2012 con la costruzione di una palazzina a Riccione.
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