Rimini. Il carcere dei Casetti: una polveriera

Rimini. Il carcere dei Casetti: una polveriera

Mario Gradara di Il Resto del Carlino Rimini: Il carcere è come una polveriera, agenti penitenziari pestati a sangue / Clima rovente ai Casetti, ma i poliziotti salvano un detenuto dal suicidio

Aggrediti  da detenuti tre poliziotti in carcere negli ultimi giorni. Due di essi sono stati pestati a sangue, presi a pugni da un robusto magrebino che non voleva saperne di rientrare nella sua cella dopo la pausa della cosiddetta ‘sorveglianza dinamica’, quando le celle vengono aperte e i carcerati circolano nei corridoi e nelle sezioni. Il gravissimo episodio è accaduto il 29 agosto. Due giorni dopo ai ‘Casetti’ un altro magrebino, detenuto per rapina, ha tentato il suicidio, salvato dal tempestivo intervento di un agente della penitenziaria. I due episodi sono stati denunciati e resi noti dal sindacato penitenziari della Uil. Ieri aggredito un terzo agente da un altro detenuto straniero. Questa denuncia è del segretario generale Sappe, Donato Capece. Che punta il dito contro la ‘sorveglianza dinamica’: «Si lasciano aperti tutto il giorno i detenuti sino a sera, provvedimento improvvido». «Negli ultimi giorni a Rimini — scrive Giuseppe Crescenza, coordinatore regionale Uil Pa Penitenziari — due poliziotti sono stati vigliaccamente aggrediti da un detenuto con pugni in faccia e testate ed hanno riportato una prognosi rispettivamente di 22 giorni per una frattura a un dito e 10 giorni per trauma cranico per un pugno ricevuto alla nuca». (…) 

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