Oltre che di puro
diletto, è uno strumento
di lavoro: Facebook. Politici,
amministratori,
candidati, nessuno si lascia
scappare l’occasione
di comunicare, informare,
fare sapere: direttamente,
senza filtri, con
possibilità di dialogo con
elettori o cittadini. Lo sa
bene il sindaco Andrea
Gnassi che in campagna
elettorale ha utilizzato
ampiamente e con profitto
la piattaforma virtuale,
mentre all’inizio del suo
mandato ha dedicato alla
“comunicazione parallela
” un capitolo del suo
dossier consegnato alla
giunta, in cui si stabiliscono
le regole base del
rapporto fra assessori e
stampa. L’idea di base:
mostrarci al mondo intero
come un gruppo che lavora
(e pensa) appunto come
un gruppo.
Il Comune ha da tempo
un proprio spazio “Facebook”.
Una bacheca dove
le persone lasciano domande,
segnalano disservizi,
oppure si lamentano
solo. Qualche esempio.
«Nel condominio dove abito
un pino è devastato
da nidi di processionaria.
A chi mi devo rivolgere?».
Il paradosso (se vogliamo)
è rappresentato dal fatto
che un “cittadino semplice”
dopo poche ore suggerisce:
devi inviare una lettera
al sindaco, poi lui la
invia all’ufficio incaricato,
devi protocollare la richiesta
in piazza Cavour,
buona fortuna». Quel
“buona fortuna” dice molto.
Infatti la risposta del
C o m u n e ( f i r m a t a
dall’Urp) non abbatte alcuna
barriera burocratica:
«Buongiorno, trasmetterò
la sua segnalazione e
le comunicherò la risposta
dell’ufficio competente
». Gr azi e. Magari era
meglio aspettare un paio
di giorni e rendere visibile
a tutti la via da percorrere.
Invece prevale il vi
faremo sapere.
Fonte: Corriere di Romagna