Rimini. Indagine Digos: i ‘picchiatori’ della porta accanto. Corriere Romagna

Rimini. Indagine Digos: i ‘picchiatori’ della porta accanto. Corriere Romagna

Lucia Paci – Corriere Romagna: I “picchiatori” della porta accanto /
L’indagine è partita dall’agguato a una squadra di basket. Appartengono a gruppi ultras /
Sei persone indagate dalla Digos: sono considerati gli autori del pestaggio del titolare del Lord Nelson

RIMINI. Non ci sono ideali o colori politici che tengano quando la violenza è fine a se stessa e diventa il comune denominatore che alimenta il branco. Partite di calcio e basket (anche di categorie minori) diventano il contesto privilegiato per sfogarla ma fondamentalmente ogni occasione è buona per cercare lo scontro.
Come accaduto alcuni mesi fa, quando era finito nel mirino il titolare del pub Lord Nelson, pestato di botte fuori dal suo locale al momento della chiusura. Si trattava di una serata particolare. Si era disputata la partita San Marino – Inghilterra e probabilmente l’obiettivo era colpire i tifosi britannici arrivati a Rimini. Proprio partendo dal quel cruento episodio (la notte tra il 22 e il 23 marzo) e dall’imboscata tesa ai tifosi della squadra di basket Missardi Montecatini il 28 marzo, la Digos della questura di Rimini, diretta da Marcello Pedrotti, ha aperto un’indagine che ha permesso di individuare alcuni dei responsabili. Al momento sono indagate sei persone, cinque uomini e una donna di età compresa tra i 25 e i 30 anni, tutte riminesi, che la polizia ritiene appartenenti a frange ultras della squadra di calcio locale.
Conducono vite tranquille: alcuni sono sposati, altri vivono coi genitori, lavorano come impiegati, operai o rappresentanti. Una “normalità” solo apparente. In casa dei sei indagati, ieri mattina, gli uomini della Digos hanno trovato e sequestrato un armamentario. Materiale esplosivo, torce, bombe carta, razzi da segnalazione nautici, catene, coltelli, tirapugni, mazze da baseball, articoli di stampa che documentavano le loro “gesta”, passamontagna Mephisto con la scritta Acab, acronimo di All cops are bastards (in italiano, tutti gli sbirri sono bastardi) e un paio di scarpe sportive scure, fondamentali per individuare uno dei responsabili.
(…)

 

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