Corriere Romagna: In primavera un esperto del ministero ha verificato per settimane l’attività dell’ente: 35 i rilievi. Sono arrivati a Rimini solo a fine novembre /
Ispettori Mef alla Camera di commercio /
Fra i punti critici: stipendi e capitali in Aeradria. Temeroli: «Sempre agito in
buonafede»
RIMINI. Il ministero dell’Economia e delle Finanze fa le pulci alla Camera di commercio di Rimini. La scorsa primavera il Mef ha inviato uno dei suoi ispettori a controllare l’attività dell’ente camerale: era la prima volta che accadeva in 19 anni di attività. La verifica è durata diverse settimane al termine della quale l’esperto ha stilato una lunga lista di rilievi di cui la Camera è venuta a conoscenza solo sette mesi dopo, alla fine di novembre.
Sono 35 gli “appunti” sollevati dall’ispettore su oltre dieci anni di attività della Camera di commercio dal 2001 in poi. Fra i punti critici, i problemi sugli stipendi e la ricapitalizzazione di Aeradria.
«In primo luogo ci tengo a sottolineare che si è trattato di una ispezione di routine – ripete più volte il segretario generale dell’ente camerale Maurizio Temeroli – alla quale sono soggette tutte le Camere di commercio d’Italia, e non in seguito a esposti o denunce. Anzi piuttosto era stranissimo il contrario: che dalla metà degli anni ’90 nessuno fosse mai venuto a chiedere conto della nostra attività».
L’ispettore, nel controllo dell’attività, si muove sulla base di schemi un po’ rigidi ma molto precisi – spiega Temeroli -. I rilievi sono arrivati in novembre, a questo punto la Camera ha tutto il tempo per le contro deduzioni che arriveranno dopo le feste. Ma l’ultima parola spetta al ministero che dovrà spiegare a sua volta quali problemi considera risolti e quali rimasti in sospeso». (…)
