Federico Rossi – Nuovo Quotidiano di Rimini: Le associazioni di categoria concordi nell’individuare nel crollo degli impieghi la causa principale della crisi di liquidità e dei fallimenti / “Così le imprese spariscono” / “Occorre recuperare un clima di fiducia / Indispensabile un cambio di atteggiamento”
RIMINI – “Dati drammatici che fotografano purtroppo in maniera perfetta quella che è la situazione con cui ci troviamo a fare i conti tutti i giorni”. Così le categorie economiche riminesi commentano l’ultimo aggiornamento di Bankitalia – il periodo preso in considerazione è proprio l’intero semestre dell’anno in corso – circa impieghi (i prestiti e i finanziamenti che le banche erogano a imprese e famiglie) e sofferenze (i prestiti che non vengono rimborsati nei tempi previsti), che delinea un quadro sempre più desolante per quanto riguarda l’andamento del credito in provincia . Le cifre parlano in particolare di un crollo degli impieghi del 6,6% rispetto al giugno 2012, il doppio della media regionale, e di un boom delle sofferenze, schizzate a un +34% rispetto al primo semestre del 2012, aspetto questo che naturalmente contribuisce ancor di più a ridurre la propensione del sistema bancario a erogare finanziamenti, specie quelli oltre il breve termine. “Una stretta quella delle banche – sottolinea ad esempio il direttore della Cna di Rimini Salvatore Bugli – che è all’origine di quella crisi della liquidità che è il fattore principale, anche se non unico, della morte di tante imprese sul territorio”. “Imprese–gli fa eco la presidente dell’Associazione Albergatori di Rimini Patrizia Rinaldis – che in altri tempi, ovvero prima della crisi economica, si sarebbero potute salvare e che invece ora appunto non ce l’ha fanno, schiacciate dall’impossibilità di attingere a prestiti e finanziamenti come invece accadeva con relativa facilità in passato”. (…)