Rimini. Mario Formica, Alfad dopo il sequestro dei beni. Corriere Romagna

Rimini. Mario Formica, Alfad dopo il sequestro dei beni. Corriere Romagna

Corriere Romagna: «Le autorità sblocchino la situazione Alfad» /
L’appello di Formica: «Così potremmo tornare a pagare gli stipendi dei dipendenti»
I lavoratori protestano: «C’è un custode amministrativo, ma noi quale tutela riceviamo?»

RIMINI. «Confido che le autorità competenti risolvano il momento di stallo in cui si trova la mia azienda, in modo da poter tornare anche a pagare gli stipendi dei circa 100 dipendenti». E’ ciò che sostiene Mario Formica, titolare della Alfad, indagato dalla procura di Rimini per evasione fiscale. Con un provvedimento emesso alla fine del mese di maggio, Formica si è visto porre sotto sequestro dalla finanza: un’abitazione di pregio in viale Vespucci a Rimini e una seconda casa a Urbania. In più: una serie di conti correnti per l’equivalente di oltre quattro milioni di euro. A tanto ammonterebbero (4.172.226 euro), secondo i calcoli degli investigatori del Nucleo di polizia tributaria, le imposte evase dall’imprenditore.
L’Alfad precisa anche che «il ritardo accumulato nel pagamento degli stipendi al momento del provvedimento giudiziario era di due mesi, oggi accentuato da una situazione di crisi più generalizzata». E aggiunge che l’azienda «non ha mai fatto mistero delle difficoltà contingenti, tanto che tutti i collaboratori ne erano a conoscenza. Anche se il sindacato stimava la situazione di Alfad non così drammatica. Si era infatti ipotizzata pure una veloce rateizzazione delle buste paga non saldate per riportarci in linea con i pagamenti».
(…)

 


Mario Formica

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